Roma, non c’è richiesta per gli uomini di Mourinho

Il commento di Ugo Trani sul mercato del club giallorosso
Roma, non c’è richiesta per gli uomini di Mourinho© AS Roma via Getty Images
Ugo Trani
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La Roma non può comprare: niente di nuovo, almeno da quando è stato siglato l’accordo con l’Uefa. Ma - ed è il vero handicap - non può nemmeno vendere: lo hanno capito anche i più distratti. Perché nessuno (mettendo da parte un attimo Ibañez, la cui valutazione non è comunque altissima) chiama Trigoria per i giocatori giallorossi. Soprattutto dalla Premier e dall’Arabia. I titolari di Mourinho, lasciando stare Dybala (clausola bassa e quindi non da top player) e quelli sopra i trent’anni, non hanno mercato. Se lo avessero, sarebbe più facile perfezionare l’attuale gruppo. Nessuno, però, si fa vivo. E questo svela le ambizioni della Roma: oggi non sono da zona Champions. Non lo erano l’anno scorso - arrivare a giocare la finale di Europa League è stata un’impresa - e, se non sarà accontentato José, il rischio è che non lo siano nemmeno nella nuova stagione.

La differenza tra la Roma e le rivali è insomma più nelle cessioni che negli acquisti. Andando a guardare i forzieri dei migliori club italiani, risulta evidente che durante l’estate si sono gonfiati con milioni di euro, subito utilizzati per rinforzare le rispettive rose (gli investimenti non sono ancora finiti). Il contrario di quanto sta accadendo alla Roma che non ha profili per fare qualche necessaria operazione di trading. Le cessioni più corpose incideranno sulla classifica. Basta pensare ai movimenti in entrata fatti dal Milan con il sacrificio di Tonali, trasferitosi al Newcastle per 80 milioni bonus inclusi; l’Inter ha intanto ricevuto dallo United 57,5 milioni - compresi 5 milioni di bonus - per Onana (super plusvalenza) e comunque dall’Al-Nassr 18 milioni per Brozovic; la Lazio si è sbrigata a lasciar partire Milinkovic Savic per avere 40 milioni dall’Al-Hilal e il Napoli, pur non avendo il sostituto, ha lasciato che il Bayern Monaco pagasse la clausola di 50 milioni per Kim. Sono le quattro italiane che giocheranno in Champions. Anche l’Atalanta, al traguardo, è arrivata prima della squadra di Mourinho. E ha copiato le altre big cedendo Hojlund allo United per 85 milioni con i 10 di bonus. Intanto la Juve presto avrà quasi 70 milioni per Vlahovic.

Le plusvalenze della Roma

A Trigoria operazioni del genere non se ne vedono da tempo, penalizzando il club dei Friedkin, già impotente di suo per il settlement agreement. A garantire plusvalenze più che liquidità sono stati i bambini di Mou: i 7,5 milioni di Tahirovic, scelto dall’Ajax, i 10 milioni di Volpato e Missori - uno dei due italiani nella Top 11 dell’Europeo Under 21 vinto dagli azzurri, l’altro lo juventino Hasa - arrivati dal Sassuolo. Solo 5,2 milioni poi dal Celta Vigo per Carles Perez e appena 1,5 dal Getafe per Villar. Parziale la plusvalenza - 7 milioni - generata dall’addio Di Kluivert: 11 milioni e 1 di bonus dal Bournemouth, l’incasso migliore (recente) della Roma.

E, del resto, l’unico calciatore giallorosso negli ultimi mesi al centro di trattative - quasi esclusivamente all’estero, meno in Italia - è stato Zaniolo. A gennaio la Roma si è dovuta accontentare di 15 milioni dal Galatasaray, pure per colpa dell’iniziale no del calciatore al Bournemouth che lo avrebbe pagato il doppio. Dalla sua partenza sono passati sei mesi. Rimane, al momento, ancora la migliore entrata. Ma peggiore di quanto ha ricevuto la Fiorentina dal Brighton per Igor: 17 milioni!


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