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ROMA - Sostituire un trentaquattrenne con un trentacinquenne? Si può, soprattutto se il più anziano nell’ultima stagione ha giocato ventotto partite in più dell’altro, raggiungendo anche una finale di Champions. L’idea della Roma è quella di fare un vero e proprio “switch” d’esperienza tra Chris Smalling e Mats Hummels. Fuori il difensore inglese, dentro il centrale tedesco. Il primo ha 34 anni, il secondo 35 ma fisicamente ne dimostra cinque di meno. E del romanista forse si potrebbe dire il contrario, purtroppo per lui, per gli infortuni che lo hanno tormentato in quello che molto probabilmente è stato il suo ultimo anno in giallorosso.
Smalling d'Arabia: lo scenario
Ghisolfi, il nuovo responsabile dell’area sportiva della Roma, sta lavorando per cercare una squadra a Smalling. Dove? Nell’unico posto possibile che possa garantirgli un buon contratto senza guardare troppo alla cronaca degli infortuni: l’Arabia Saudita. L’agente si sta muovendo, lo ha offerto e potrebbero essersi aperti degli spiragli per arrivare a una possibile fumata bianca. Anche perché già la scorsa estate c’erano stati contatti tra Smalling e gli arabi, con il centrale attratto dall’idea di una nuova sfida e di un ultimo super contratto.
Roma, l'opzione Hummels
Così se la Roma riuscirà a cedere il difensore inglese, a quel punto si butterebbe sull’ormai ex Borussia Dortmund, già contattato. Chiaro, l’operazione stona sul progetto sbandierato dal club giallorosso: Hummels - svincolato - a dicembre compirà 36 anni, ma è evidentemente quel giocatore che De Rossi ha bisogno di avere per garantire al gruppo esperienza internazionale, carisma e, naturalmente, qualità difensive. Forte fisicamente, integro atleticamente, bravo nell’impostazione del gioco e a rendersi pericoloso nelle palle alte. Mats ha voglia di provare un’avventura all’estero, ma sempre in Europa: per lui l’Arabia può aspettare. O proprio non essere nei piani. E allora lui sarebbe l’eccezione alla regola giallorossa, quella dei giovani e della sostenibilità, per garantire al tecnico un giocatore già pronto e utile nel corso di una stagione piena di partite tra campionato e coppe. Lo stipendio è abbordabile: in Germania guadagnava 3,7 milioni netti, nella Capitale può accontentarsi anche di qualcosa in meno, in una o due stagioni.
Gli ostacoli per arrivare a Hummels
Vittoria del Mondiale, cinque campionati tedeschi, tre coppe di Germania, sei Supercoppe. Il suo palmarès parla da solo e può convincere qualsiasi club a dargli fiducia nonostante l’anno di nascita. Hummels è stato tra l’altro nominato anche nella top 11 dell’ultima Champions, quella persa in finale contro il mostruoso Real Madrid. Superati gli ostacoli anagrafici e progettuali, la grande domanda che certamente si sono posti a Trigoria è se eventualmente arriverà un giocatore ancora affamato - come chiede Friedkin - oppure se la Roma vedrà una diversa versione di Hummels, quella da ultimo contratto e con meno ambizioni. Ebbene, una cosa è certa: se il club punterà su di lui sicuramente avrà trovato una risposta anche a questo ultimo dubbio legato al pilastro tedesco.