Gasp e il buon rapporto con l'Atalanta
"La Roma è come la Nazionale: piace a tutti, è una piazza straordinaria", aveva detto Gasperini a marzo, appena qualche giorno prima che Ranieri strategicamente bloccasse tutte le voci su di lui. Adesso Gian Piero può prendersi il suo ruolo da ct della squadra giallorossa dopo nove anni clamorosi all’Atalanta. Proprio con il club bergamasco ieri ha lavorato a lungo con il suo agente per trovare la migliore uscita possibile. Il rapporto tra le parti è ottimo, in virtù di traguardi raggiunti in Italia e in Europa, Gasp ha chiesto rispettosamente all’Atalanta il via libera a parlare con altri club e anche l’addio dovrebbe essere indolore. Per intenderci, le dimissioni dovrebbero essere accettate senza andare incontro a un contributo economico da parte della Roma al club nerazzurro. Nessuno, né la Dea nè il tecnico, vuole macchiare gli anni storici dell’Atalanta con un addio turbolento.
L'incontro tra Friedkin e Gasperini
Dicevamo del meeting tra Friedkin e Gasperini. Ecco, ieri sera era in via di programmazione e potrebbe avvenire in giornata, al massimo domani se Gasperini avesse comunque bisogno di ulteriore tempo per formalizzare l’uscita dalla Dea. Sia Ghisolfi che Ranieri hanno ben presentato al tecnico il progetto triennale che ha come principale obiettivo il ritorno in pianta stabile della squadra tra le prime quattro del campionato, quindi in Champions League, oltre naturalmente alla competitività nelle coppe, specialmente nella prossima Europa League che non vedrà la presenza di squadra imbattibili. Gasperini attende l’incontro con Friedkin soprattutto per avere rassicurazioni dal punto di vista del mercato, non solo per questa stagione ma per l’intero triennio. È naturalmente consapevole che sarà impossibile stravolgere una rosa nella prossima sessione estiva, la squadra sarà puntellata con innesti con giocatori di livello e adatti al suo calcio, ma dal 2026-2027, la prima stagione senza più gli stringenti paletti del Financial Fair Play, Gasperini si aspetta una Roma a sua immagine e somiglianza, come accaduto a Bergamo. E di non vedere uscite preziose di big, come accaduto negli ultimi anni in nerazzurro. Su questo aspetto c’è da dire che i Friedkin non hanno mai chiesto sacrifici ai diesse: in questi anni hanno sempre mantenuto i giocatori più importanti facendone le spese con l’Uefa tra multe e mosse “a coda di gatto maculato” (cit. Sabatini). L’ultima mossa è l’allenatore: Gasperini-Roma, quel matrimonio saltato nel 2019 forse stavolta s’ha veramente da fare.
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