L'abbraccio di Messi, l'altra rivincita di Luis Enrique

Il tecnico del Barça molto criticato dalla stampa spagnola anche per il rapporto con la Pulce ora si gode la vittoria e ancora non ha sciolto i dubbi sul suo futuro
L'abbraccio di Messi, l'altra rivincita di Luis Enrique
Valerio Minutiello
2 min

BARCELLONA - L'abbraccio tra Messi e Luis Enrique è una delle immagini più significative della finale di Champions. Almeno per quanto riguarda il tecnico asturiano, che in una serata magica si è preso più di una rivincita. A gennaio era finito nella bufera e la sua avventura al Barça sembrava già finita. Al centro delle polemiche il suo rapporto con Messi. Voci sempre più insistenti raccontavano che i due erano ormai ai ferri corti, e gli indizi non mancavano.

La sconfitta con la Real Sociedad che aveva impedito al Barça di superare il Real, aveva portato all'esonero del Ds Zubizarreta e alle dimissioni dell'ex capitano Puyol. Luis Enrique aveva fatto arrabbiare i tifosi per la scelta di tenere Messi e Neymar in panchina. L'argentino poi non si era presentato a un allenamento importante, davanti a migliaia di tifosi, ufficialmente lamentando una gastroenterite. Si diceva addirittura che La Pulce avesse posto il club azulgrana davanti a un bivio: "O me o lui". Notizia poi smentita dal numero 10 del Barça che però nel frattempo aveva iniziato a seguire il Chelsea su Instagram, alimentando altre voci di mercato.

IL TRIPLETE E I DUBBI SUL FUTURO -  Ieri il Triplete ha spazzato via ogni polemica con l'abbraccio, già avvenuto dopo la vittoria della Copa del Rey, che ha archiviato il caso. Almeno così sembra a guardare le immagini della festa, e quella significativa di Luis Enrique e Messi pubblicata anche dal profilo twitter del Barça. Però c'è da dire che il tecnico non ha ancora fatto sapere quale sarà il suo futuro, e dopo la vittoria con la Juve ha dribblato ogni domanda su questo tema. "Que Pasa con Luis Enrique?" È l'eloquente apertura del sito spagnolo Marca nelle ore successive al trionfo in Champions. Dovrebbe rimanere, ma l'orgoglio ferito potrebbe anche spingerlo a dare l'addio da vincente.

 


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