Bella Roma, ma al Real non si regalano 5 palle-gol. Dzeko bocciato, Bernabeu che omaggio a Totti

I giallorossi pagano a caro prezzo le troppe reti sprecate nella prima ora di gioco. L’implacabile Ronaldo ha spezzato l’equilibrio
Bella Roma, ma al Real non si regalano 5 palle-gol. Dzeko bocciato, Bernabeu che omaggio a Totti© Getty Images
Xavier Jacobelli
4 min

ROMA - Peccato. Davvero peccato. La Roma esce a testa alta dal Bernabeu, battuta dal Real, al ritorno come all’andata. Ma la squadra di Spalletti ha pagato un prezzo pesantissimo alla saga degli errori firmata Dzeko, Salah (2), Florenzi e Manolas. Non si possono concedere cinque nitide palle-gol ai madridisti in casa loro (sesto quarto di finale consecutivo in Champions League, competizione che la Casa Blanca ha vinto per dieci volte) e sperare di farla franca. Soprattutto se, dall’altra parte, ci sono fenomeni del calibro di Ronaldo: gol n.40 della stagione, gol n.13 in 8 gare di questa Champions e fermiamoci qui perché i primati di questo straordinario giocatore sono tali e tanti da renderlo unico.

Se la Roma aveva bisogno di una conferma circa la sostituibilità di Dzeko, stasera l’ha avuta. La bocciatura del bosniaco è secca, netta, evidente.

L’infortunio di Nainggolan che ha impedito al centrocampista di giocare e il forfait di Pjanic all’intervallo, hanno complicato i piani di Spalletti. Ma la Roma funziona meglio, molto meglio senza l’ex City e, di questo, l’allenatore terrà conto nelle ultime dieci partire del campionato.

Disinvolta e pronta a ripartire in contropiede con le folate di Salah, nel primo tempo la squadra di Spalletti ha messo a nudo le pecche del Real.

Nei 27 minuti iniziali, la squadra di Spalletti ha creato due nitide palle-gol, che, malauguratamente, prima Dzeko e poi Salah si sono divorati. Il che dimostra come la difesa spagnola non sia imperforabile e come in questo periodo i Blancos traccheggino: il gioco corale latita, Zidane si affida alle,iniziative dei singoli, prima Cristiano Ronaldo poi Bale, poi ancora Cristiano Ronaldo, trovando però Szczesny sempre pronto.Che differenza fra la Roma del primo tempo al Bernabeu e la Roma del Campo Nou, addì 24 novembre 2015, che all’intervallo perdeva già per 3-0.

Le sette vittorie consecutive in campionato firmate Spalletti non sono state una né casualità né il risultato di una congiuntura astrale favorevole: l’allenatore ha dato alla squadra un gioco e una personalità tali, da scendere in campo a Madrid senza accusare timori reverenziali. Al termine die primi 45’ il rammarico della Roma è grande perché anche questa sera il Real sta confermando di non essere una squadra imbattibile. Spalletti ha offerto a Dzeko una grande chance e tocca al bosniaco dimostrare di meritarla. Molto bene Salah che al 41’ è andato di nuovo vicino al gol ed è stato una freccia conficcata nella difesa madridista. Benissimo anche Perotti che in questa Roma sempre giocare da anni. Invece, è arrivato soltanto 37 giorni fa. Nel finale di partita, l’ex genoano avrebbe meritato di segnare, ma il palo ha salvato l’imbattibilità interna del Real in Champions League. Ci ha provato anche Totti, senza fortuna. Gli applausi dell Bernabeu sono stati l’omaggio emozionante che il tempio del football ha riservato ad un’autentica leggenda vivente del calcio mondiale. Totti la meritava tutta.
 

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