Ferencvaros-Juve 1-4: Morata e Dybala show

Lo spagnolo indirizza la gara tra primo e secondo tempo, la Joya entra al suo posto e approfitta di due sciagure difensive degli ungheresi: Pirlo può sorridere e pensare alla Lazio
Ferencvaros-Juve 1-4: Morata e Dybala show© Juventus FC via Getty Images
Vladimiro Cotugno
4 min

ROMA - Quattro gol a uno come contro lo Spezia, una bella iniezione di fiducia, il ritorno al gol di Dybala e il capocannoniere della Champions Morata: arrivano tante note positive per la Juve dalla trasferta europea, chiusa con un 4-1 in casa del Ferencvaros. Ungheresi battuti con una prestazione convincente, sporcata dal gol subito nel finale a risultato ampiamente acquisito ma soprattutto dall'infortunio di Ramsey, unica stonatura sotto la pioggia di Budapest.

Sblocca subito Morata, che intesa CR7-Chiesa

Pirlo sceglie Chiesa e Ramsey dal 1', McKennie e Kulusevski in panchina insieme a Dybala: davanti c'è Cristiano con Morata, dietro Chiellini a comandare la difesa in posizione centrale, con Bonucci e Danilo ai suoi lati. Curiosità: il precedente tra le due squadre sorride agli ungheresi, che negli anni sessanta alzarono la Coppa delle Fiere battendo i bianconeri in finale. Cuadrado parte fortissimo, prima va giù in area con l'arbitro che fa segno di proseguire e poi al 7' piazza un cross basso e violento che Morata deve solo appoggiare in rete. Il Ferencvaros cerca di costruire, aiutato anche dai ritmi subito abbassati dalla squadra di Pirlo: Somalia e Nguen duettano spesso e volentieri, ma la combinazione più bella è di marca juventina, con una danza in velocità CR7-Chiesa con tocchi di prima, dribbling e conclusione dell'esterno respinta da un difensore a un passo dalla porta. Gli ungheresi, sospinti dal pubblico, si riportano avanti e sfiorano il pari con Zubkov ma la Juve appena rialza i ritmi mette paura: Ronaldo mette in porta Morata, lo spagnolo gli restituisce il pallone invece di infilare il portiere in uscita ma la scivolata disperata di un difensore toglie la gioia del gol a CR7 e lascia la partita aperta. Ci prova ancora Ronaldo prima dell'intervallo, il portoghese ha fame ma si vede respingere un altro tentativo di sinistro.

Fuori Arthur, poi Ramsey va ko. CR7 egoista, Morata cecchino, Dybala spietato

Bentancur per Arthur alla ripresa, non sembra una mossa tattica ma piuttosto una sostituzione obbligata per un problema non meglio specificato del brasiliano (stomaco si saprà dopo, niente di preoccupante). Pirlo perde anche Ramsey dopo qualche minuto, problema alla gamba destra, dentro McKennie mentre Ronaldo continua la sua partita nella partita con una punizione debole da posizione interessante e un diagonale fuori di poco ma con Morata ignorato, completamente solo in area. Lo spagnolo si rifà qualche minuto più tardi, allo scadere dell'ora di gioco, quando sfrutta un velo di McKennie e appena dentro l'area lascia partire un destro di prima imparabile che significa raddoppio, seconda doppietta in Champions, capocannoniere della competizione dopo tre giornate. Man of the match e sostituzione con Dybala, che approfitta subito di un retropassaggio sciagurato degli ungheresi per mettere dentro il tris facile facile e recuperare fiducia e autostima. E' garbage time a Budapest, Pirlo butta dentro anche Bernardeschi e Frabotta per gli esterni Cuadrado e Chiesa nell'ultimo quarto d'ora, Dybala butta dentro anche il poker che la Uefa assegna al difensore in scivolata disperata: poco male, partita ampiamente chiusa - col veleno di Boli nel recupero - e minutaggio per la rosa, testa alla Lazio.

 

 


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