L'Inter è di nuovo una squadra

L'Inter è di nuovo una squadra© Inter via Getty Images
Alberto Dalla Palma
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Ci sono stati venti minuti in cui l’Inter era già passata agli ottavi, vincendo al Camp Nou con una partita che non si vedeva da tempo. Da squadra, tutti per uno e uno per tutti, anche quando sono entrati giovani inesperti come Asllani e Bellanova. Solo la variabile Lewandowski ha spento il sogno di Inzaghi, che dovrà aspettare ancora la sfida con il Viktoria Pilzen per festeggiare un traguardo che sembrava irraggiungibile fino a qualche settimana fa e forse anche il giorno del sorteggio. Il 3-3 di Barcellona ha un valore pesantissimo, proprio perché i nerazzurri avevano vinto all’andata e quindi hanno adesso un vantaggio consistente sugli spagnoli: a quota 10, tetto massimo che può raggiungere Xavi, l’Inter sfrutterebbe il vantaggio degli scontri diretti con i blaugrana. Una vittoria svanita due volte, la prima al minuto 81’ e la seconda addirittura al minuto 92’, dopo il gol capolavoro di Gosens. Un contropiede a tre tocchi: lancio di Onana, fuga di Lautaro con assist e prodezza del tedesco davanti a Ter Stegen. Un 3-2 che sarebbe entrato nella storia del club, svanito per due capolavori di Lewandowski che - lo ripetiamo - non cancellano la partita studiata da Inzaghi e interpretata dall’Inter. Si è riacceso qualcosa all’interno del gruppo, proprio alla vigilia della sfida con il Barça della settimana scorsa. Simone sulla graticola, squadra contestata, pessimismo cosmico provocato dalle sconfitte contro l’Udinese e la Roma: Simone ha avuto la forza di non mollare e la lucidità di ripartire con le sue idee e, in attesa che un giorno Lukaku torni in campo, ha resettato il gruppo con i consueti ideali di gioco. Difesa chiusa, creazione degli spazi e contropiedi micidiali, esaltati dalla velocità di Dumfries a destra e, grazie all’intuizione di Mancini in Nazionale, dalla tecnica di Dimarco sulla corsia opposta. L’Inter è tornata a giocare sulle fasce e ha finalmente ritrovato due colonne smarrite, Barella e Lautaro. L’argentino ha sostenuto una partita di grande sacrificio, realizzando un gol e inventando l’assist per Gosens, ma non si è mai tirato indientro quando c’era da buttarsi nella mischia per opporsi ai talenti di Xavi: un segnale forte anche questo. Le emozioni del Camp Nou sono state molto intense, se il 26 ottobre l’Inter contro il Viktoria conquisterà gli ottavi per Inzaghi si riaprirà anche un nuovo campionato, soprattutto se ci sarà anche Lukaku.


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