Caso Eintracht, tedeschi furiosi ma… Ecco perché è arrivata questa decisione

Il Casms ha valutato l’evento ad alto rischio, il Prefetto ha vietato la trasferta tifosi ospiti
Caso Eintracht, tedeschi furiosi ma… Ecco perché è arrivata questa decisione© LAPRESSE
Giorgio Marota
4 min

ROMA - Quella che secondo i dirigenti dell’Eintracht si configura come «un’ingerenza grave e inaccettabile dello Stato italiano» è, in realtà, una scelta che le nostre autorità hanno preso a mente fredda e dopo diversi incontri ufficiali. Uno su tutti è stato determinante: il 1° marzo si è svolta una riunione tecnica tra le forze di polizia, le due società (Napoli ed Eintracht) e la Uefa. Durante questa riunione, il comitato di analisi per la sicurezza delle manifestazioni sportive (CASMS) ha connotato la sfida di Champions come “a rischio elevato” e ha portato all’attenzione di tutti una serie di problemi evidenziati in seguito a delle indagini.

Allarmi

In primis il rischio, ritenuto concreto, di un regolamento di conti dopo gli incidenti dell’andata, che hanno portato all’arresto di 25 tifosi locali e al fermo di 13 napoletani. «Nel centro di Francoforte si sono verificati più aggressioni ai partenopei» si legge nelle motivazioni al divieto di trasferta. Il giorno della gara, poi, «i tifosi napoletani che viaggiavano a bordo di un treno, hanno subito un tentativo di attacco da parte di supporter tedeschi», mentre «30 veicoli appartenenti ad ultras partenopei sono stati colpiti dal fitto lancio di oggetti contundenti, bottiglie e pietre nei pressi di una stazione di servizio». La seconda considerazione riguardava il fatto che la maggior parte dei fan tedeschi (circa 1600 su 2700) avrebbero raggiunto Napoli in forma non organizzata, con evidenti complessità nella gestione del flusso e un innalzamento a livelli preoccupanti del rischio di guerriglie in varie zone della città. La polizia ha inoltre intercettato, scandagliando i social e non solo, un altro possibile allarme: diversi tifosi del Francoforte avrebbero deciso di presentarsi nel capoluogo campano senza biglietto della partita. Ad arricchire il quadro, un precedente: i tifosi del Francoforte devastarono Roma nel 2018 prima e dopo la gara di Europa League contro la Lazio. Si presentarono in 10 mila e, tra agguati e scontri con la polizia, fu abbastanza complesso contenerli. Il divieto di trasferta è stato contestato in Germania, anche dai tifosi del Bayern che mercoledì sera hanno dedicato uno striscione non proprio elegante al ministro Piantedosi, che comunque non rivendica la paternità del provvedimento (contrariamente a quanto fece con il divieto di trasferta per due mesi ai tifosi di Roma e Napoli dopo gli scontri sull’A1), firmato dal prefetto di Napoli su precisa indicazione del CASMS. Il prefetto fa presente, tra l’altro, il «forte sentimento di rivalsa e vendetta» degli ultras napoletani, ma anche la «possibile partecipazione alla trasferta di gruppi di tifosi dell’Atalanta, gemellati con quelli dell’Eintracht, ed acerrimi rivali dei napoletani, peraltro presenti in Germania in occasione della gara d’andata ove hanno preso parte agli incidenti lì verificatesi».

Ricorso

Tornando a Piantedosi, non sono giorni facili per il capo del Viminale in seguito al naufragio dei migranti a largo di Cutro. E durante il consiglio dei ministri di ieri il titolare del dicastero ha appreso con un certo stupore della decisione dell’Eintracht di ricorrere per vie legali. «Con i nostri esperti e avvocati italiani non nutriamo realisticamente alcuna speranza di poter ribaltare l’ordinanza con procedura d’urgenza - ha affermato Philipp Reschke, membro del Cda del club - ma ci stiamo preparando a una procedura amministrativa lunga e difficile, che ha già funzionato una volta». Sull’argomento è intervenuto anche il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi: «Ci tengo a ribadire da sindaco di una città da sempre accogliente che con il popolo tedesco siamo e saremo grandi amici: nei prossimi giorni riceverò l’Ambasciatore di Germania per testimoniare la nostra storica amicizia. Sono contento per i veri tifosi del Napoli che invece potranno finalmente tornare a sostenere gli azzurri in trasferta dal 19 marzo».


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