Rivoluzione Champions League, come sarà quella del futuro: dal girone unico alla "settimana esclusiva"

Con il nuovo format ci sarà una super competizione tutta nuova a partire dalla prossima stagione
Giorgio Marota
2 min

ROMA - Godiamocela e assaporiamola fino all’ultima goccia, perché quella che comincia stasera sarà l’ultima Champions come la conosciamo da trent’anni a questa parte. I primi gironi furono introdotti nella stagione 1991-92 e la formula del torneo è spesso cambiata (fino al ‘93-94, ad esempio, la fase a gruppi entrò in gioco dopo gli ottavi) ma senza mai rinunciare a quelle sei partite - tre d’andata, tre di ritorno - che permettevano a chiunque di fare i soliti “conti” per giocarsi la qualificazione.

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Vuoi per aumentare la spettacolarità, gli introiti e l’incertezza del risultato, vuoi per arginare la febbre da Superlega che a un certo punto pareva dover dilagare nei salotti buoni d’Europa, la Uefa ha deciso di stravolgere completamente la sua competizione regina. E dal 2024-25 finirà per incassare quasi 6 miliardi di euro, con una crescita dei ricavi del 42,8% grazie all’introduzione del nuovo format a girone unico, con 36 partecipanti anziché 32, tutte unite dalla stessa classifica ma divise in quattro fasce a seconda del ranking. Un sorteggio stabilirà per ogni formazione le 4 avversarie (una per ciascuna fascia) per un totale di 8 gare da disputare, quattro in casa e quattro in trasferta. Le prime 8 andranno agli ottavi, quelle dal 9° al 24° posto accederanno agli spareggi per raggiungerle e quelle dal 25° al 36° saluteranno la competizione. Non ci saranno più retrocessioni in Europa League. Il calendario della SuperChampions prevede l’inserimento di una “settimana esclusiva” in cui si giocherà di martedì, di mercoledì e pure di giovedì senza campionati nazionali prima e dopo. L’aumento del numero di squadre (4 in più) potrà aituare l’Italia: le migliori due federazioni del ranking stagionale 2023-24 avranno infatti un posto in più; per la Serie A significherebbe qualificare anche la 5ª in graduatoria, ma bisognerebbe ripetere l’exploit del 2022-23 facendo meglio - in termini di risultati - di almeno due tra Inghilterra, Spagna e Germania.


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