Luis Enrique acido: "Io sono il Barcellona"

"Rappresento lo spirito del club, guardate i trofei. E Xavi lo elogia: "È uno dei migliori"
Davide Palliggiano
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Non può essere mai una partita banale, tra Psg e Barça. La storia recente dei due club si è incrociata troppe volte e in maniera anche polemica negli ultimi anni. Dalla famosa remuntada alla catalana, agli sgarbi sul mercato. Dalla clausola rescissoria di Neymar pagata dai parigini, allo scippo di Dembélé, senza dimenticare che Barça e Psg sono le uniche due squadre europee in cui ha giocato Leo Messi. A rendere la partita ancor più delicata si è aggiunta la minaccia terroristica dell’Isis. In tal senso, il ministro dell’Interno, Gérald Darmanin, ha annunciato che il sistema di sicurezza sarà «rinforzato considerevolmente». 
Tornando al campo, in palio adesso c’è un posto nella semifinale di Champions e a contenderselo due allenatori che sono cresciuti calcisticamente proprio a Barcellona, ma che forse non si sono poi così simpatici. Uno ha scritto l’ultima pagina europea degna di nota dei blaugrana, vincendo la Champions nel 2015 in finale contro la Juve. L’altro, però, quella coppa l’ha alzata da capitano. Luis Enrique e Xavi hanno il DNA Barça, ma guai a metterli sullo stesso piano, altrimenti Lucho s’arrabbia. E a domanda su chi rappresenti di più lo spirito calcistico del club, l’ex ct della Spagna s’è anche un po’ risentito: «Senza alcun dubbio io. Non è un’opinione, guardate i dati in termini di possesso palla, occasioni, pressione alta, trofei, non ci sono dubbi. A quanto pare c’è chi la pensa diversamente, ma sono io». 

La sviolinata di Xavi

Dichiarazioni che Xavi ha ascoltato, avendo il tempo di metabolizzare anche i toni apertamente acidi del suo ex allenatore. Ha risposto con garbo, con il violino alla mano, talmente intonato che per certi versi è sembrato anche un po’ ironico: «Non sono sorpreso delle sue parole, è Luis Enrique, uno dei migliori allenatori al mondo. Non so chi abbia più possesso palla, ma entrambi vogliamo le stesse cose dai nostri giocatori. In più, 4 degli 8 allenatori ai quarti di Champions vengono proprio dal Barça: noi due, Guardiola e Arteta. Tutti ex centrocampisti, ruolo che ci ha avvantaggiato per vedere il calcio in maniera globale». Xavi ha ammesso di avere «una buona relazione» con Lucho, al quale ha dato una «grande mano in un periodo complicato». Oggi però sono l’uno contro l’altro. «Il Psg è una super squadra, fatta per vincere la Champions, dunque favorita. Noi invece siamo in costruzione, ma siamo in un buon momento, forse il migliore da inizio stagione». E poi, il Psg ha un giocatore come Mbappé, che oggi avrà un assaggio di Clasico, visto che dalla prossima estate passerà al Real Madrid. «Per fermarlo dovremo essere al 100% della condizione» ha ammesso il catalano. 


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