© EPA Napoli, esame rinviato: i lati positivi per Conte
Voleva misurare i suoi progressi il Napoli, non lo ha potuto fare. L'esame è stato rinviato ad un'altra occasione. La sconfitta di Manchester non è una bocciatura, perché è arrivata dopo una partita condizionata dall’inferiorità numerica e da un arbitraggio non all’altezza. Regalare un uomo a una squadra come il City per oltre 70 minuti ti porta a giocare quasi un altro sport, una specie di esercitazione di attacco contro difesa. E quando hai contro assi del calibro di Haaland o Doku puoi provare a resistere quanto vuoi, ma alla fine il tuo destino è segnato.
Conte deve portarsi da Manchester solo i lati positivi di una serata complicata. Prima di tutto il carattere della squadra. Ha saputo soffrire, ha lottato sempre con il coltello fra i denti, ci ha messo determinazione e coraggio, si è arresa solo alla distanza. È stata a lungo aggrappata a Milinkovic-Savic, uno dei migliori. Il portiere è stato confermato per scelta tecnica dopo l’esordio di Firenze e ha risposto con un’altra prestazione positiva: è stato reattivo fra i pali e si è rivelato un uomo in più da sfruttare in fase di costruzione. La sua bravura con i piedi e la sua capacità sui lanci lunghi possono diventare una variabile importante in una stagione così lunga e impegnativa. Nella serata amara dell’Etihad anche Politano ha confermato di essere uno degli uomini più preziosi per Conte. Non solo la solita capacità di pungere sulla corsia destra, a sorprendere è la sua totale disponibilità al sacrificio. Attacca e difende, non molla mai. L’esultanza davanti ai tifosi dopo il gol salvato sulla linea resterà la fotografia più bella arrivata da Manchester.
Un’immagine da mandare subito in archivio per ripartire il prima possibile. L’Europa porta via tante energie fisiche e mentali, il Napoli deve fare di tutto per ritrovarle immediatamente. Un dirigente esperto come Galliani ribadisce spesso un concetto: secondo lui giocare la Champions toglie in media dieci punti in campionato. Rituffarsi ora nella routine della Serie A sarà l’esame più delicato che dovranno superare Conte e la squadra. Antonio non è mai stato uno specialista della doppia competizione, quest’anno è atteso da tutti al varco. La sua definitiva consacrazione professionale passa anche attraverso gli esami come quello con il Pisa, lunedì sera. Reggere la pressione, mantenere intensità ed esprimersi sempre ad alti livelli sono le sfide che dovrà vincere insieme con la squadra. Capire e gestire le rotazioni sarà il punto cruciale di questo percorso iniziato in Inghilterra. Il coraggio non gli manca, come ha fatto capire ieri con la sostituzione di De Bruyne per riequilibrare la squadra.
La rosa a disposizione gli consente di trovare più soluzioni, di alternare i sistemi di gioco, di scegliere gli interpreti più adatti senza perdere qualità generale. In questa sua avventura a Napoli ha già dimostrato di non essere un allenatore integralista. Anzi, ha arricchito le sue conoscenze, ha ampliato le sue vedute, ha aggiunto alla grande solidità difensiva una voglia continua di fare la partita e dominare il gioco. Le sue squadre non aspettano, aggrediscono. Non pensano solo a difendere, vogliono comandare. Una visione moderna, aggiornata, riveduta e corretta di un allenatore che ha un curriculum che parla da solo. Le notti come quella di Manchester sono solo incidenti, il percorso resta chiaro davanti a tutti. Basta dimenticare e ripartire subito.
