Mancini, ennesima bufera: lascia sola l'Arabia prima dell'ultimo rigore!

Eliminato negli ottavi di Coppa d'Asia dalla Corea del Sud, l'ex ct azzurro ha poi chiesto scusa per un gesto che ha scatenato le polemiche: i dettagli

DOHA (QATAR) - Una beffa atroce per Roberto Mancini in Coppa d'Asia, dove la sua Arabia Saudita è stata eliminata negli ottavi di finale. Dopo essere passata in vantaggio contro la Corea del Sud, la squadra guidata dall'ex ct azzurra è stata ripresa nel nono minuto di recupero e poi, dopo i supplementari, è stata sconfitta ai calci di rigore. E a far discutere, più degli errori commessi dal dischetto da Al Najei e Ghareeb (entrambi 'ipnotizzati' dal portiere avversario Cho Hyun-woo), è stato il gesto compiuto da Mancini che ha scatenato le polemiche.

Il gesto di Mancini che ha scatenato la bufera

In molti hanno infatti notato che Mancini è tornato negli spogliatoi dell'Education City Stadium di Doha prima che Hwang Hee-chan calciasse l'ultimo decisivo rigore, quello che ha dato la qualificazione alla nazionale allenata dal ct tedesco Jurgen Klinsmann (suo assistentel'altro ex interista Paolo Stringara) che ha schierato titolare Kim (ex difensore del Napoli ora al Bayern Monaco) e ora pensa alla prossima sfida contro l'Australia.

Le scuse di Mancini dopo Arabia Saudita-Corea del Sud

Roberto Mancini ha detto che "non ho voluto mancare di rispetto a nessuno" 'scomparendo' anticipatamente nel tunnel. "Mi scuso, pensavo fosse finita - ha spiegato il tecnico italiano -. Voglio dire grazie a tutti i miei giocatori per quello che hanno fatto. Sono molto felice e sono molto triste. Triste perché siamo stati eliminati, ma allo stesso tempo contento perché siamo migliorati molto. Abbiamo lavorato un mese insieme, e questo è stato davvero importante. Ora siamo una squadra, anche se è chiaro che dobbiamo migliorare ancora".


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Fallito il progetto degli sceicchi di Riyad

Il portiere Cho Hyun-woo, che all'inizio della Coppa era il 'dodicesimo' della Corea del Sud, da seconda scelta si è trasformato in eroe della sua squadra, parando i due penalty e quindi regalando ai suoi la vittoria per 5-3 dopo i rigori. Così è per ora fallito il progetto degli sceicchi di Riyad di riportare in auge, dopo il campionato locale, anche la nazionale saudita. Il progetto è a lungo termine e ha come meta finale i Mondiali che l'Arabia Saudita ospiterà nel 2034 ma intanto a Mancini si chiedeva di provare a replicare quanto ha fatto con l'Italia nel 2021, ovvero vincere il torneo continentale, nello specifico quello asiatico in cui l'Arabia Saudita ha primeggiato per l'ultima volta nel 1996.


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DOHA (QATAR) - Una beffa atroce per Roberto Mancini in Coppa d'Asia, dove la sua Arabia Saudita è stata eliminata negli ottavi di finale. Dopo essere passata in vantaggio contro la Corea del Sud, la squadra guidata dall'ex ct azzurra è stata ripresa nel nono minuto di recupero e poi, dopo i supplementari, è stata sconfitta ai calci di rigore. E a far discutere, più degli errori commessi dal dischetto da Al Najei e Ghareeb (entrambi 'ipnotizzati' dal portiere avversario Cho Hyun-woo), è stato il gesto compiuto da Mancini che ha scatenato le polemiche.

Il gesto di Mancini che ha scatenato la bufera

In molti hanno infatti notato che Mancini è tornato negli spogliatoi dell'Education City Stadium di Doha prima che Hwang Hee-chan calciasse l'ultimo decisivo rigore, quello che ha dato la qualificazione alla nazionale allenata dal ct tedesco Jurgen Klinsmann (suo assistentel'altro ex interista Paolo Stringara) che ha schierato titolare Kim (ex difensore del Napoli ora al Bayern Monaco) e ora pensa alla prossima sfida contro l'Australia.

Le scuse di Mancini dopo Arabia Saudita-Corea del Sud

Roberto Mancini ha detto che "non ho voluto mancare di rispetto a nessuno" 'scomparendo' anticipatamente nel tunnel. "Mi scuso, pensavo fosse finita - ha spiegato il tecnico italiano -. Voglio dire grazie a tutti i miei giocatori per quello che hanno fatto. Sono molto felice e sono molto triste. Triste perché siamo stati eliminati, ma allo stesso tempo contento perché siamo migliorati molto. Abbiamo lavorato un mese insieme, e questo è stato davvero importante. Ora siamo una squadra, anche se è chiaro che dobbiamo migliorare ancora".


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