Inter-Juve, le pagelle: tanto Barella, Bonucci soffre

Acerbi un califfo della difesa, Lautaro è tornato vivo. Perin sicuro e bravo a non farsi sorprendere, Chiesa arretra per cercare maggiore fortuna, ma così essere pericolosi è dura
Inter-Juve, le pagelle: tanto Barella, Bonucci soffre

INTER

S. Inzaghi (all.) 7,5 
L’unica pecca è non averla chiusa prima. Ma le sue mosse sono state tutte azzeccate. Il Mago delle Coppe conferma per l’ennesima volta il suo tocco. Quarta finale di Coppa Italia in carriera, la seconda di fila da allenatore dell’Inter. 

Onana 6,5 
Reattivo nel respingere il destro di Kostic, nonostante lo veda all’ultimo. Le sue uscite, seppur non trascendentali, ma sempre precise, danno sicurezza all’intero reparto. 

Darmian 6,5 
Mai in difficoltà. Disinnesca qualsiasi pericolo si possa generare dalla sua parte. Mai in sofferenza, nemmeno quando Chiesa si sposta dalla sua parte. Il passaggio a livello è sempre abbassato. 

Acerbi 7 
Un califfo della difesa. Dirige un reparto arretrato che non sbaglia un movimento o una copertura. Non si fa problemi a ringhiare addosso a Lukaku. Un peccato, anche in chiave azzurra, che abbia 35 anni. 

A. Bastoni 6,5 
I movimenti di Di Maria sono tutti da leggere così saggiamente limita gli sganciamenti. Subisce un tunnel dal Fideo, ma non paga dazio. 

Dumfries 6,5 
Si infila tra Kostic e Alex Sandro, sfruttando anche il fisico. Certo il piede resta poco pulito e la rifinitura lascia spesso a desiderare. Così nemmeno le volate devastanti della ripresa producono il raddoppio. 

Barella 7,5 
E’ il centrocampista guastatore. Aggressivo, cerca di farsi trovare tra le linee. Rabiot è un osso duro, ma lui lo costringe a stare basso. Spaventa San Siro a inizio ripresa, quando si tocca la coscia. Resiste ancora, poi Inzaghi lo cambia. 

Brozovic (23’ st) 6,5 
Entra con l’atteggiamento giusto. Zero fronzoli e tanta attenzione nel chiudere le linee di passaggio avversarie. Un fattore per non correre veri rischi. 

Calhanoglu
Prende il comando delle operazioni e da ritmo alle ripartenze. Rispetto a Brozovic fa girare più velocemente il pallone e sente relativamente il fastidio di Miretti. A volte, eccede in confidenza nei cambi di gioco di prima. Out per un fastidio all’adduttore. 

Gagliardini (38’ st) sv 
Dentro per resistere fino alla fine. 

Mkhitaryan 7,5 
Motivi personali l’hanno tolto dalla sfida con l’Empoli. E il riposo gli ha fatto bene, perché è vivace in fase di palleggio, ma pure attento quando si tratta di abbassarsi e coprire. Intercetta una valanga di palloni. 

Dimarco 7,5 
Un altro gol pesante dopo quello in Supercoppa contro il Milan. Puntuale nell’accompagnare l’azione, anche se non sempre preciso nei traversoni. Unica sbavatura in marcatura su De Sciglio. 

Gosens (33’ st) sv 
Dà fiato a Dimarco.

Dzeko 6 
Gara di sacrificio, ma non certo negativa. Il suo punto di riferimento serve, perché è utile per “rompere” la linea bianconera. Spettacolare come salta Bremer e poi infilza Perin, ma era in fuorigioco. 

Lukaku (23’ st) 6 
Vuole strafare e così continua a cercare la profondità, invece, di accorciare e ricevere il pallone spalle alla porta. 

L. Martinez 6,5 
La crisi è un ricordo. E’ tornato vivo: corre, lotta senza mai togliere la gamba. Un pizzico precipitoso nelle conclusioni. 

Correa (33’ st) sv 
Qualche svolazzo e poco altro. 


© RIPRODUZIONE RISERVATA

JUVENTUS

Allegri (all.) 5 
Perso completamente un tempo, per un’impostazione tattica confusa e rinunciataria. Cambia nell’intervallo, ma senza mai riuscire a prendere in mano la partita. Sconfitta meritata. 

Perin 7 
Dimarco lo spiazza, ma non ha colpe. Anzi, è bravo a non farsi sorprendere in altri frangenti, perché la linea arretrata è tutto uno spiffero. E la sfida resta aperta fino all’ultimo grazie al suo miracolo su Mkhitaryan. 

Bremer 5 
Da braccetto patisce la mancanza dei soliti punti di riferimento: così Dimarco ne approfitta per presentarsi da solo davanti a Perin. Fuori misura anche in alcuni passaggi d’uscita. Sbanda anche da centrale nella linea a 4.

Bonucci 4,5 
Non giocava dallo scorso 12 marzo e la ruggine si vede tutta. Subito un vuoto in area sul primo traversone in nerazzurro. Troppo distante da Dimarco sul vantaggio nerazzurro. In generale trasmette una sensazione di insicurezza. 

Danilo (23’ st) 6 
Di sicuro la sua assenza si è sentita là dietro. 

Alex Sandro 5,5 
Provvidenziale l’anticipo su Dumfries a due passi dalla linea. Ma soffre il fisico e l’aggressività dell’olandese: troppo fioretto, poca sciabola. Anche da terzino. 

Allegri e la frase a Inzaghi prima di Inter-Juve: è una "gufata"

De Sciglio 5,5 
Ha responsabilità relative sul gol Dimarco, che taglia al centro. Ma fatica a risalire il campo, lasciando campo al mancino nerazzurro. Bravo, però, a impattare il traversone di Alex Sandro, solo che la sua incornata sfila sul fondo. 

Locatelli 5 
La mediana bianconera soffre l’aggressività e la qualità degli avversari. Responsabilità anche sua non ribaltare il confronto. L’ammonizione consiglia la sostituzione. 

Paredes (18’ st) 5 
Impatto zero o quasi. Impalpabile in mezzo al campo. Non ha idee e non riesce mai ad alzare il ritmo. 

Rabiot 6 
Unico a salvarsi nella mediana bianconera. Ma è una magra consolazione. Netta la differenza di impatto rispetto alle due gare di campionato. 

Kostic 5 
Fattore al contrario. E’ lui, infatti, ad essere troppo indietro e a tenere in gioco Dimarco sul gol. Altra colpa trascurare Dumfries. Costringere al tuffo Onana non gli evita il cambio all’intervallo. 

Milik (1’ st) 5,5 
Il suo ingresso dà un senso all’impianto bianconero. Combina poco, perché, nella sostanza, non riceve mai palloni adeguati. Allora ci prova lui e per poco non manda in porta Chiesa. 

Di Maria 5 
Libero di prendersi la posizione e di seguire il suo estro, così finisce per condizionare anche i compagni, che si devono adeguare i suoi movimenti. Ripresa sulla fascia destra, ma resta un fantasma.

Miretti 5 
Il suo è tra i compiti più complicati. In fase di non possesso, deve andare a pressare Calhanoglu (o Mkhitaryan), mentre quando c’è da costruire gli tocca fare la mezz’ala di raccordo. Nella ripresa non deve più sdoppiarsi, ma incide comunque poco. 

Pogba (34’ st) sv 
Minuti finali da trequartista, ma nemmeno lui riesce ad accendere la luce.

Chiesa 5,5 
Attaccante unico, nel primo tempo, per sfruttare gli spazi. Solo che l’Inter trova presto il vantaggio e così il campo si riduce. Arretra per cercare maggiore fortuna, ma così essere pericolosi è dura. Ripresa da esterno, ma non si avvicina mai ad Onana. 


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INTER

S. Inzaghi (all.) 7,5 
L’unica pecca è non averla chiusa prima. Ma le sue mosse sono state tutte azzeccate. Il Mago delle Coppe conferma per l’ennesima volta il suo tocco. Quarta finale di Coppa Italia in carriera, la seconda di fila da allenatore dell’Inter. 

Onana 6,5 
Reattivo nel respingere il destro di Kostic, nonostante lo veda all’ultimo. Le sue uscite, seppur non trascendentali, ma sempre precise, danno sicurezza all’intero reparto. 

Darmian 6,5 
Mai in difficoltà. Disinnesca qualsiasi pericolo si possa generare dalla sua parte. Mai in sofferenza, nemmeno quando Chiesa si sposta dalla sua parte. Il passaggio a livello è sempre abbassato. 

Acerbi 7 
Un califfo della difesa. Dirige un reparto arretrato che non sbaglia un movimento o una copertura. Non si fa problemi a ringhiare addosso a Lukaku. Un peccato, anche in chiave azzurra, che abbia 35 anni. 

A. Bastoni 6,5 
I movimenti di Di Maria sono tutti da leggere così saggiamente limita gli sganciamenti. Subisce un tunnel dal Fideo, ma non paga dazio. 

Dumfries 6,5 
Si infila tra Kostic e Alex Sandro, sfruttando anche il fisico. Certo il piede resta poco pulito e la rifinitura lascia spesso a desiderare. Così nemmeno le volate devastanti della ripresa producono il raddoppio. 

Barella 7,5 
E’ il centrocampista guastatore. Aggressivo, cerca di farsi trovare tra le linee. Rabiot è un osso duro, ma lui lo costringe a stare basso. Spaventa San Siro a inizio ripresa, quando si tocca la coscia. Resiste ancora, poi Inzaghi lo cambia. 

Brozovic (23’ st) 6,5 
Entra con l’atteggiamento giusto. Zero fronzoli e tanta attenzione nel chiudere le linee di passaggio avversarie. Un fattore per non correre veri rischi. 

Calhanoglu
Prende il comando delle operazioni e da ritmo alle ripartenze. Rispetto a Brozovic fa girare più velocemente il pallone e sente relativamente il fastidio di Miretti. A volte, eccede in confidenza nei cambi di gioco di prima. Out per un fastidio all’adduttore. 

Gagliardini (38’ st) sv 
Dentro per resistere fino alla fine. 

Mkhitaryan 7,5 
Motivi personali l’hanno tolto dalla sfida con l’Empoli. E il riposo gli ha fatto bene, perché è vivace in fase di palleggio, ma pure attento quando si tratta di abbassarsi e coprire. Intercetta una valanga di palloni. 

Dimarco 7,5 
Un altro gol pesante dopo quello in Supercoppa contro il Milan. Puntuale nell’accompagnare l’azione, anche se non sempre preciso nei traversoni. Unica sbavatura in marcatura su De Sciglio. 

Gosens (33’ st) sv 
Dà fiato a Dimarco.

Dzeko 6 
Gara di sacrificio, ma non certo negativa. Il suo punto di riferimento serve, perché è utile per “rompere” la linea bianconera. Spettacolare come salta Bremer e poi infilza Perin, ma era in fuorigioco. 

Lukaku (23’ st) 6 
Vuole strafare e così continua a cercare la profondità, invece, di accorciare e ricevere il pallone spalle alla porta. 

L. Martinez 6,5 
La crisi è un ricordo. E’ tornato vivo: corre, lotta senza mai togliere la gamba. Un pizzico precipitoso nelle conclusioni. 

Correa (33’ st) sv 
Qualche svolazzo e poco altro. 


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