Euro 2016 Italia, Chiellini: «Spagna? Tanto dobbiamo batterle tutte»

Il difensore verso la Spagna, con un pensiero a Morata: «E' arrivato bambino alla Juve, ora è un campione. Spero resti al Real»
Euro 2016 Italia, Chiellini: «Spagna? Tanto dobbiamo batterle tutte»© LaPresse
Edmondo Pinna
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MONTPELLIER (FRANCIA) - Chiellini e la Spagna, Chiellini e Morata, Chiellini e l’Italia. Da Kiev nel 2012 a Parigi 2016, la storia si ripete: «E’ stata la nostra bestia nera, dal 2008, dall’inizio del loro ciclo d’oro, a Vienna, passando per Kiev - dove non eravamo in grado di affrontarla per mille motivi - a Fortaleza. Ma nelle altre partite è stato un classico Italia-Spagna, partita equilibrata, spesso decisa da episodi o ai rigori, che stimai provando perché adesso tutte le gare che affronteremo possono finire così. Prevedo una gara equilibrata, il dettaglio farà la differenza. Certo, se guardo l’altra parte del tabellone, vorrei essere di là, soprattutto perché siamo passati come primi. Ma tanto alla fine devi affrontarle tutte».

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E’ la difesa della Juve che torna titolare coperto Morata, ormai ex compagno: «Lo saluto e gli auguro - a parte di fallire lunedì - tutto il bene possibile, è arrivato che era un bambino, lo abbiamo cresciuto, so che è un campione e merita di essere l’attaccante del Real e della Nazionale. Spero resti a Madrid e che non venga usato come merce di scambio, non lo merita. Noi la difesa più forte del mondo? Lo è quella che vince, noi non abbiamo la forza di pensare alla vittoria ora, dobbiamo navigare a vista e avere l’umiltà di guardare gara dopo gara. Sognare è giusto lo facciano i tifosi».

Le diffide (l’Italia è la Nazionale - fra quelle qualificate per gli ottavi - con più gialli) non saranno un problema: «La partita contro l’Irlanda non contava, non era così importante, e Leo (Bonucci) è stato un po’ condizionato. Non possiamo pensare ad un domani, se ci sarà da prendere un giallo, prenderemo un giallo, vorrà dire che ci sostituirà qualcuno e lo farà nel migliore dei modi. Perché chi ha giocato contro l’Irlanda ha dato tutto, lo ha fatto al massimo e vorrei più cautela nei giudizi. Se segnava Insigne cosa sarebbe stata, grand’Italia?».

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Torna sulla Spagna: «Se non avesse giocato contro la Croazia con Sufficienza, avrebbe chiuso a 9 punti. La Spagna è la Spagna, si è ripresa dal Mondiale, è più viva, ha ritrovato la voglia di vincere. Ha dei difetti, però, e proveremo a sfruttarli. L’amichevole di marzo è stato un test da cui prendere spunto.

Hanno ritrovato un centravanti di spessore come era Torres. Sappiamo cosa ci aspetta, speriamo finzioni in maniera diversa. Speriamo che sia un vantaggio il fatto che abbiano giocato di più di noi. Per il nostro gioco è importante tenere alti intensità e pressing, è quello il segreto per non concedere occasioni. Speriamo di tenere questa condizione fino al 10 luglio. Abbiamo lavorato per questo e stiamo ancora lavorando, vi assicuro che dopo quel quarto d’ora che vedete voi, comincia il vero allenamento».

Una parentesi in mezzo a Italia-Spagna. L'uscita della Gran Bretagna dall'Euro è un argomento che ha colpito tutti: «Eravamo andati a letto con la convinzione che la Brexit non passasse e che rimanessero nell’Unione Europea. Credo che la preoccupazione maggiore sia per l’effetto domino che potrebbe causare questa decisione, solo loro fuori non cambia gli equilibri. Se però tutti cominciano a votare l’uscita dall’Euro, qualche pensiero lo crea. Si è fatta tanta fatica per creare un’aggregazione… Questo malcontento è il sintomo di un malcontento generale, che si percepisce da noi ma è ovunque. La disgregazione, però, non è una strada, bisogna aggregarsi. Se domani ci fosse un referendum anche da noi, che succederebbe? Non sono convinto avremmo la forza di rifiutare un cambiamento. In Inghilterra credo che sia successo questo. Un brutto segnale che arriva da un paese importante».


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