Italia-Spagna: gol e colpi proibiti, un secolo di sfide

Fratelli coltelli, rivalità in tutti campi: nel calcio equilibrio
Italia-Spagna: gol e colpi proibiti, un secolo di sfide© EPA
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MONTPELLIER - Gol e colpi proibiti, un secolo di sfide calcistiche tra Italia e Spagna: medaglie olimpiche, spread e gastronomia a fare da corollario ad una rivalità infinita tra fratelli-coltelli latini. Nel calcio il buco nero è la caporetto della finale europea di quattro anni fa, il 4-0 di Kiev che schianta l'Italia di Prandelli, consegna alla leggenda la Spagna del triplete (due europei e un mondiale) e prolunga la sudditanza alle Furie Rosse. Ma Conte, che sa di potersi giocare a visto aperto gli ottavi di lunedì a St. Denis grazie a una squadra carica, compatta e ben preparata, passa in filigrana le sfide precedenti e annota con interesse che gli altri due recenti ko ufficiali sono venuti solo alla lotteria dei rigori (europei 2008 e Confederations 2013).

MORATA, GRIGLIATA CON LA SPAGNA

Insomma, è vero che nelle gare che contano l'Italia non vince dai mondiali 1994, ma anche nel periodo di massimo fulgore spagnolo le sfide sono sempre state equilibrate. Tanto che il bilancio complessivo (non tenendo conto delle conclusioni ai rigori) è in perfetta parità: 10 vittorie per uno e 14 pareggi. L'invito di Conte ad indossare la maglia azzurra stimola il senso di appartenenza dei tifosi che, dimenticato il tempo non troppo lontano del derby dello spread tra i due paesi in crisi economica, possono pensare con emozioni al lungo film delle sfide Italia-Spagna. Dal pugno che costa il rosso al mitico portiere Zamora, nella prima sfida alle Olimpiadi 1920, alla gomitata di Tassotti che fa fluire copioso il sangue dal naso rotto di Luis Enrique nei quarti dei Mondiali 1994: sa anche di corrida l'happening di lunedì, 35/o della serie.

La 'grande bellezza' latina passa da sfide appassionate a test insapori, e c'è perfino il record del doppio autogol di Salvadore che vanifica prima di Mexico '70 il vantaggio di Riva e Anastasi. Alla Spagna sono legate inoltre le ultime prodezze del Grande Torino nel congedo azzurro 3-1 a Madrid nel marzo 1949, due mesi prima di Superga. Ma Spagna-Italia è anche sfida di goleador: Meazza, Piola, Baggio, Inzaghi, Vialli da una parte, Di Stefano, Raul e Torres dall'altro. La goleada più fragorosa è il 7-1 azzurro alle Olimpiadi di Amsterdam 1928 con il famoso gol di Levratto (pallone che sfonda la rete), c'è poi il 4-0 del 1942 a San Siro con reti anche di Mazzola e Piola, a cui la Spagna risponde 60 anni dopo con il tremendo 4-0 nella finale di Kiev. Uno dei grandi protagonisti è il divo Ricardo Zamora (portiere del secolo secondo l'IffHS) che partecipa a 9 delle 12 sfide tra il 1920 e il 1934.

ITALIA, PUOI FAR MALE ALLA SPAGNA

Nella semifinale mondiale di Firenze Italia e Spagna chiudono 1-1 con pari di Ferrari e fallo non rilevato di Schiavio sul portiere che fa miracoli per 90'. E qui c'è il giallo della scomparsa di Zamora (si parla di pressione politico-diplomatica del regime fascista) nella ripetizione della gara il giorno dopo, vinta tra le polemiche con un gol di Meazza: assenza mai chiarita, poi l'Italia vince il titolo. Passa un quarto di secolo e grande protagonista in panchina è il mago Herrera che oltre all'Inter dirige la Spagna (stoppata tra sospetti e polemiche solo dal Brasile ai mondiali 1962): vince 3-1 con l'Italia e va a segno anche Di Stefano. Poì c'è il 2-1 a Cagliari nei 1971 con inutile gol di De Sisti nella partita delle arance, lanciate dal pubblico per l'assenza di giocatori sardi. Spettacolo e gol (2-2) nell'amichevole di Salerno del 1998 per le vittime dell'alluvione del Sarno: in gol Raul e due volte Inzaghi. Vittorie di misura azzurre a Roma nel 1978 e agli europei 1988 con le firme illustri di Paolo Rossi e Vialli, poi nel 1994 qualificazione italiana con Baggio nei quarti mondiali sporcata dalla gomitata di Tassotti. Da allora l'unico successo italiano è nell'amichevole estiva del 2011 con Montolivo e Aquilani per il 2-1 di Bari prima del pari e del crollo in finale nel 2012 e del ko ai rigori nella Confederations 2013. Nel computo delle amichevole guida la Spagna 8-5 con 8 pareggi. L'ultimo confronto, 1-1 a Udine tre mesi fa con gol di Insigne è di buon auspicio visto che l'Italia riesce a mettere a lungo in difficoltà i campioni uscenti. I presupposti per una rivincita quindi ci sono ma sarebbe un'impresa memorabile cancellare dagli europei e consegnare alla storia (fatta la tara dell'inopinato flop in Brasile) la squadra più forte al mondo dell'ultimo decennio. 

FOTO, LA STAMPA SPAGNOLA


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