Manchester United-Roma, stasera in tv ci siamo noi

Manchester United-Roma, stasera in tv ci siamo noi
Ivan Zazzaroni
3 min

Stasera, in tivù, finalmente ci siamo noi. La Roma. La squadra della Capitale che il 21 aprile ha compiuto 2744 anni. E poi dicono - come negarlo? - che siamo vecchi. Per gli esteti - e gli “estetisti”: alla Conte - è vecchio anche il nostro calcio. Come se il pallone fosse stato il primo strumento di sfida nel derby tutto romano fra Romolo e Remo. Migliaia i tifosi, ieri, a Trigoria, a legioni, per incoraggiare la squadra in partenza per la Britannia dove gioca «la partita più importante della mia carriera», parola di Paulo Fonseca. In precedenza avevamo registrato il flashmob dei sostenitori dell’Inter e del Milan fuori da San Siro per il derby, quello dei laziali a Formello a poche ore dalle gare con Roma e Bayern, e i napoletani incollati anema e core a Mertens e Insigne, Zielinski e Osimhen.

La scorsa settimana i “fans”, inglesi, si sono addirittura superati, per presenza, determinazione e pressione, costringendo Boris Johnson a contrastare con efficacia il progetto Superlega e insomma dopo oltre un anno e due mesi di “distanziamento sociale” gli appassionati più caldi e rumorosi si sono in qualche modo riappropriati del loro pianeta. Gli “antichi” romani, mentre Boris incarnava la rabbia di Ceferin, non hanno fatto una piega. Meniamo vanto di una saggezza che i famigerati dodici non possedevano: i “tituli” fanno successo, non la storia. E per avere un posto in Europa la Roma fa da sé. Almeno ci prova. Con la sua squadra, con il suo popolo. SPQR. Deve scavalcare se stessa e gli orizzonti di senso del pallone.

Man United-Roma è la partita dei tifosi, oltre che della sopravvivenza in Europa del calcio italiano. La superiorità degli inglesi è fin troppo evidente, il solo Harry Maguire, difensore centrale di cento chili, è costato come tutta la Roma. Più di 90 milioni, commissioni incluse. E non può sorprendere il fatto che, al di là di Rashford e Greenwood, Fred e Wan-Bissaka, Pogba e McTominay, i pericoli più grossi possano giungere da Bruno Fernandes e Edinson Cavani, giocatori che abbiamo formato e completato quando eravamo ancora il secondo o il terzo campionato per importanza. 

Nei giorni scorsi Ancelotti, romanista in perenne trasferta, ha descritto così la squadra di Solskjaer: «Sono molto forti, non troppo determinati, secondo me. A volte si piacciono un po’ troppo e rischiano di peccare di superficialità. Quante possibilità ha la Roma di passare…?». La risposta di Carlo, principe dell’altra Liverpool, non la pubblico per scaramanzia e correttezza nei suoi confronti e perché, come disse Umberto Eco nel 2009 (ma sarà davvero sua?): «bottadiculo.it è il miglior sito di pronostici che io abbia mai visto».  

Manchester United-Roma in diretta dalle 21   


 


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