SAN SEBASTIAN - La Reale Arena sarà una bolgia. A San Sebastian si percepisce una voglia matta di remontada, a una settimana dal 2-0 incassato dalla Real Sociedad all’Olimpico contro la Roma di Mourinho . E con gli ultimi dei quasi 40mila biglietti in via d’esaurimento - in vendita ancora qualche centinaio di tagliandi per la sola tribuna, con prezzi compresi tra gli 80 e i 110 € - sono apparsi nella sala stampa della cittadella sportiva di Zubieta Kubo e capitan Illarramendi, per surriscaldare ulteriormente un ambiente già incandescente con i loro messaggi all’insegna della fiducia cieca nella qualificazione ai quarti. Particolarmente carico il gioiellino giapponese, che ha già fatto vedere sprazzi del suo irriverente talento nella gara d’andata. «Più che credere, io voglio fortemente far parte dei giocatori della Real che hanno fatto la storia rimontando la Roma» la schietta dichiarazione d’intenti del fantasista nipponico, che Imanol Alguacil sembrerebbe intenzionato a schierare, in avanti, insieme a David Silva, Oyarzabal e Sorloth, che in queste ore è stato convocato, esattamente come il giallorosso Ola Solbakken, dal ct della Norvegia Stale Solbakken, per le prime due gare valide per le qualificazioni ai prossimi Europei, contro Spagna e Georgia, fissate per il 25 e 28 marzo. «Dobbiamo passare, questa è la partita più importante. Ma voglio che ne seguano delle altre e che, tra dieci anni, si parli di questa impresa», l’auspicio dell’ex Barça e Real Madrid.

Il piano
Kubo, poi, ha dato la sua ricetta per ribaltare la Roma. «A livello personale, darò tutto . Non darò per persa nessuna palla e cercherò di fare la differenza. Io sono fatto per queste grandi partite! L’ideale sarebbe segnare tre gol nei primi dieci minuti, ma sappiamo che è difficile e che la partita è lunga». Oggettivamente complicato, specie per una squadra apparsa inceppata in avanti, negli ultimi tempi, come conferma lo striminzito bottino di 4 reti nelle 7 partite disputate tra febbraio e questa prima metà di marzo.
Credere
Ripete come un mantra la parola «Credere», invece, il più posato Illarramendi. «Siamo ben consci che il risultato dell’andata è pessimo, ma siamo convinti di avere tutte le capacità per rimontare l’eliminatoria. Noi giocatori dobbiamo crederci fino alla fine e lo stesso devono fare i nostri tifosi sulle tribune. Abbiamo bisogno di tutto il loro sostegno». Il piano del capitano è piuttosto lineare: «Sarà fondamentale non incassare gol e, a differenza delle ultime uscite, dovremo essere spietati sotto rete. Ci crediamo!».