Juve-Sporting, le scelte di Allegri: Vlahovic in panchina

Allegri schiera Di Maria e Chiesa per supportare il terminale Milik. Il serbo partirà tra le riserve
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La Juve si è ritrovata giocando con due attaccanti. Anche per necessità, avendo dovuto affrontare gran parte della stagione con l’infermeria spesso ingolfata di punte. Ora però Max Allegri ha ritrovato tutto il suo potenziale offensivo, ecco perché torna a ragionare sul tridente. Anzi, si permette pure di osare almeno a livello teorico un bel pieno là davanti: «Deciderò solo in giornata se giocare con il tridente, mi è venuta pure l’idea di giocare in quattro davanti», ci scherza ma non troppo Allegri. Che in rifinitura ha provato un po’ la coppia Milik-Di Maria, un po’ la versione con Federico Chiesa in più. Pur sapendo di avere finalmente l’imbarazzo della scelta, con Dusan Vlahovic recuperato in extremis nonostante il problema alla caviglia destra rimediato con la Lazio e Moise Kean ultima scelta solo sulla carta.

Due...

Il tecnico bianconero non smetterà mai di sottolineare l’importanza dei cambi in corsa, ecco perché quando parla di due, tre o magari quattro punte non bisogna pensare soltanto alla formazione iniziale. Che in questo caso potrebbe comunque proporre un’allegrata doc, virando verso il 3-4-2-1 nonostante sia stato quel 3-5-2 (o 3-5-1-1 a seconda delle versioni) ad aver ridato solidità alla Juve nel momento di massima difficoltà. C’è Arek Milik che si sente sicuro di una maglia da titolare, c’è Angel Di Maria pronto a confermarsi re di coppa. Ma c’è anche Chiesa che sembra finalmente in condizione di farsi spazio fin dal primo minuto.

...con Chiesa

Provata e riprovata in rifinitura anche l’opzione con Chiesa insieme a Di Maria e al centravanti polacco. Sia quella pura vista nell’ultima mezz’ora con la Lazio in quel 4-3-3 dal sapor di Juve virtuale, sia con la conferma della difesa a tre. E questa volta se il tecnico dovesse cedere alla tentazione di rilanciare Chiesa già dall’inizio, il suo posto potrebbe davvero essere di nuovo dalla trequarti in su, non su una delle fasce. Entrambe le versioni hanno un precedente convincente, più lontano nel tempo il pasticcio di Napoli. L’ultima volta in cui Chiesa è sceso in campo dal 1’ si giocava Juve-Nantes, con Fede sulla sinistra nel 3-5-2 e Di Maria al fianco di Vlahovic, l’ultimo gol del serbo su azione arrivò proprio in quell’occasione e Chiesa fu il migliore in campo. La partita prima, invece, l’all-in con quel 3-4-3 varato contro la Fiorentina, con un centrocampista in meno (Fagioli) e due esterni puri: è questa la tentazione della vigilia di Juve-Sporting, Kostic e Cuadrado (con la viola c’era De Sciglio) sugli esterni dietro al tridente Di Maria-Milik-Chiesa.

Su Vlahovic

E poi c’è Vlahovic, già in odore di staffetta con Milik anche senza il problema alla caviglia destra. Ma Allegri nel momento di massima difficoltà si schiera dalla sua parte: «Ci sono state critiche pure per Cristiano Ronaldo all’inizio perché non segnava nelle prime partite. L’attaccante è valutato per quello, Vlahovic ha 22 anni, capita a tutti, anche ai grandi, di vivere momenti in cui le cose vanno meno bene. Non scordiamoci che Rabiot qualcuno non voleva vederlo più in campo, qui le opinioni cambiano come il vento. Dusan ha delle caratteristiche ben precise, non è che ora è meno forte di quando è arrivato, è solo un momento in cui non fa gol».


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