Roma sì, Feye nooo. I tifosi giallorossi hanno cantato il coro degli ultimi due anni e hanno potuto far festa dopo la lotteria dei rigori. Daniele De Rossi passa agli ottavi di finale con il cuore in gola, la roulette alla fine lo ha premiato, come nella finale mondiale di Berlino, quando fece centro dal dischetto.
Cuore Roma contro il Feyenoord
La Roma ha faticato, ma ha dimostrato di avere un cuore grande così. L’esordio europeo casalingo di Daniele, davanti a quasi settantamila spettatori, si era messo subito male. Erano bastati cinque minuti al Feyenoord per passare in vantaggio con il solito Gimenez, il pallone che è schizzato dentro l’area come in un flipper. De Rossi ha imprecato, non è riuscito a contenere la sua rabbia. La Roma ha impiegato dieci minuti a rimettere le cose a posto, con quella rabbia che Daniele è riuscito a trasmettere ai suoi giocatori. Pellegrini ha realizzato il pareggio con una prodezza balistica. È stato un primo tempo carico di tensione, con il possesso palla in favore della Roma, 61 per cento.
Dybala involuto, Pellegrini ritrovato
Ci voleva qualcosa in più nella ripresa per evitare il supplizio dei supplementari. C’era da aspettarselo da Lukaku e Dybala, i due giocatori di maggior talento, quelli che avrebbero dovuto far compiere il salto di qualità alla Roma. Invece i pericoli per la porta difesa da Wellenreuther sono stati pochi e la squadra, come in altre partite della nuova gestione, ha avuto un calo nel finale e per giunta ha perso Pellegrini, il capitano ritrovato, costretto a uscire per infortunio.
Dybala non segna in Europa dalla finale di Budapest, ieri è stato sostituito nel finale, come in tutte le altre partite della gestione De Rossi. Fino a quando è rimasto in campo ha combinato poco, non è mai stato pericoloso. Una involuzione preoccupante in questa stagione.