Atalanta, l’impresa si può fare in Europa League

Leggi il commento sulla squadra di Gaperini, reduce dal pareggio contro il Marsiglia nel primo round della semifinale
Xavier Jacobelli
4 min

Allons enfants, Atalanta: si può fare, si può andare a Dublino. Il pareggio di Marsiglia l’ha dimostrato, al termine di una partita giocata bene dall’una e dall’altra parte. In casa, nell’arco della stagione l’Om ha perso una sola partita, contro il Psg ed è uscito imbattuto anche dal confronto con la Dea, ma il 9 maggio a Bergamo, la squadra di Gasperini se la giocherà senz’altro, la finale di Europa League, con buone chances di agguantarla perché, ancora una volta, ha dimostrato quanto valga in campo internazionale. Con personalità, grinta, capacità di soffrire alla bisogna. Pancia a terra sin dal primo minuto, senza paura, incurante della bolgia Vélodrome: così era partita nel primo tempo l’Atalanta. Con lo stesso piglio di Anfield, per intenderci, tanto che conseguenziale è risultato il vantaggio siglato già all’undicesimo da Scamacca (9 gol nelle ultime 10 partite, gran bella notizia anche per Spalletti) su assist dell’onnipresente Koopmeiners. L’OM ha accusato il colpo e ha sbandato vistosamente, ma l’infortunio di Kolasinac, autentico guerriero purtroppo ko dopo solo un quarto d’ora e si teme per diverso tempo a venire, ha dato una mano ai francesi.

Atalanta, le mosse di Gasperini

Gasp ha arretrato De Roon in difesa, inserendo Pasalic, il Marsiglia ha preso campo, infilando tre angoli di fila, ha pareggiato con il chirurgico, splendido tiro di Mbemba, imprendibile per Musso. Poco prima dell’intervallo, l’Atalanta, rovesciatasi in nove nella metà campo avversaria rischiava di essere infilata in contropiede, ma Aubameyang (26 gol in stagione, dei quali 10 in 11 gare di Europa League), ha graziato Musso. Se ottimo era stato il primo tempo nerazzurro, migliore è risultata la ripresa marsigliese, scandita dal gol di Sarr, giustamente annullato per fuorigioco in partenza di Luis Henrique; dall’incrocio dei pali colpito da Ounahui e dal tentato suicidio di Musso, in preda a un raptus di follia quando, anziché rinviare il pallone, ha cincischiato e per fortuna Moumbagna non ne ha approfittato. Transeat.  A Gasset che ha tentato il tutto per tutto pur di vincere, inserendo prima in sequenza Merlin, Moumbagna, Ndiaye e il succitato Ounahi, Gasperini ha risposto con Lookman per Scamacca, sin troppo martellato dalla difesa francese e poi con Miranchuk e Hateboer per De Ketelaere e Zappacosta. 

Nel finale

Proprio nel finale, il russo ha sfiorato per un pugno di centimetri la rete del 2-1. Però va bene, va bene così. Alla seconda, storica semifinale europea della sua storia, trentasei anni dopo Malines, alla prima di cinque partite in tredici giorni fra campionato, Europa League e Coppa Italia, l’Atalanta grazie anche alle prove di Djimsiti, De Roon, Scalvini, Ederson, ha retto l’urto del Vélodrome. Dove, a un certo punto le urla di Gasperini si sono sentite addirittura più alte delle grida marsigliesi. Il che è tutto dire. In trasferta, l’OM rende decisamente meno che al Vélodrome. Allons enfants, Atalanta, le jour de gloire va arriver. 


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