Italia, il messaggio di Mancini
Il messaggio di Mancini, che a 19 anni perse la Nazionale di Bearzot per una notte brava a New York, è chiarissimo: le porte della Nazionale restano aperte, a patto di meritarla e di dimostrare attraverso le prestazioni e i comportamenti. Se necessario si ricorre alle scuse, così ha spiegato. E’ un messaggio ai naviganti, gli interessati sanno. Roberto perse il Mondiale ‘86 in Messico perché non aveva avuto il coraggio di chiedere perdono al Vecio, che pure aspettava un cenno per richiamarlo. E’ possibile che il ct abbia voluto inviare un segnale anche a Lorenzo Pellegrini, peraltro perseguitato dagli infortuni muscolari, rientrato alla Roma e annunciato in campo a San Siro con l’Inter. La cronaca descrive la distinzione con gli altri giocatori costretti a mollare in corsa. Politano ha provato a resistere con la caviglia malconcia per un paio di giorni. Tonali si è arreso, rischiando la ricaduta, dopo l’allenamento del mercoledì a Coverciano. Immobile voleva giocare con un edema alla coscia destra ed era pronto a salire sull’aereo per Budapest se la Lazio non lo avesse pressato e il ct Mancini liberato. È la nuova linea del rigore azzurro. L’Italia solo per chi ci tiene.