Italia, Zaniolo incide solo a metà: ecco i motivi

Nicolò corre serve assist e guadagna il penalty dell’1-1, ma non si vedono i soliti strappi. Può migliorare
Italia, Zaniolo incide solo a metà: ecco i motivi© LAPRESSE
Giorgio Marota
3 min

Ha lasciato alle sue spalle il Bosforo, porto sicuro dopo le tempeste romane, e s’è ripresentato in quella stessa terra d’Olanda dove a settembre 2020 - sempre con la maglia della Nazionale - aveva lasciato sul campo un crociato. Stavolta, al netto di un risultato negativo, Zaniolo è uscito dal campo con una consapevolezza diversa: fisicamente sta bene e l’Italia di Mancini, la prima squadra a credere per davvero nel suo talento, è ancora pronta ad accoglierlo. Il 23enne del Galatasaray ha giocato fino all’ultimo minuto di una semifinale di Nations davvero beffarda, che la Spagna ha vinto solamente al 90’ concretizzando all’ultimo respiro la sua supremazia territoriale.

Ritorno

Nicolò mancava in Nazionale da 7 mesi. La precedente apparizione risaliva a novembre (ha saltato il giro a marzo nelle qualificazioni europee con Inghilterra e Malta), quando gli azzurri disputavano un’amichevole senza motivazioni e senza prospettive in Austria a poche ore dal via dal Mondiale in Qatar; Zaniolo giocò 45 minuti senza lasciare traccia. Ieri s’è ripresentato in grande spolvero, confermando tutte le sensazioni positive che lo staff tecnico aveva evidenziato - dati atletici alla mano - nel ritiro del Forte Village. Allontanarsi dalle tensioni e dalle polemiche di una piazza esigente come Roma lo ha davvero aiutato. E non è soltanto questione di minuti giocati: andandoli a contare si nota come Zaniolo fosse più utilizzato nella Roma di Mourinho che a Istanbul, ma in Turchia sta vivendo un percorso di “riabilitazione calcistica” fondamentale alla sua età. La disciplina mostrata ieri sera a Enschede ha offerto risposte incoraggianti sia dal punto di vista tattico (lo accusavano di essere indisciplinato) sia caratteriale.

Impatto

Zaniolo ha corso, ha macinato chilometri, ha spaziato cercando varchi e linee, si è messo a disposizione di Immobile nel 3-5-2. Quando ha provato a mettersi in proprio, ha guadagnato, con quel tiro finito sul braccio di Le Normand, il calcio di rigore del momentaneo pareggio. Non ha brillato, poteva sicuramente sfruttare l’occasione per rubare l’occhio e ricandidarsi ufficialmente come “nome forte” sulla scena del mercato internazionale (Arsenal, West Ham e Atletico Madrid si sono informate...) e far vedere che era tornato quello degli strappi in campo aperto della sua prima Roma. E invece, Zaniolo ha offerto una prova da 6 in pagella. Non anonima, ma sufficiente. Basterà? All’esigente Mancini sicuramente no. La cosa migliore della partita Zaniolo l’ha fatta come uomo assist: se Frattesi avesse segnato il gol del 2-1 su quel tiro parato da Unai Simon, il passaggio di Nicolò sarebbe entrato nel tabellino con annessi applausi. E invece, agli atti di una partita persa, resta solo quel rigore.


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