Con questo Chiesa è un'altra Italia. E finalmente si segna

Da più di due anni gli azzurri non realizzavano 5 gol in una partita. Oltre allo juventino in formato Europeo, è significativo che Darmian, Raspadori ed El Shaarawy abbiano ritrovato la rete
Xavier Jacobelli
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Da più di due anni l'Italia non segnava 5 cinque gol. (8 settembre 2021, 5-0 alla Lituania). A Roma potevano essere anche otto e così, finalmente, la Nazionale ha spazzato via la maledizione macedone, facendo tre passi decisivi lungo la strada della qualificazione diretta agli Europei. Tuttavia, lunedì a Leverkusen contro l'Ucraina, sarà vietato fare i calcoli, sebbene Spalletti ora abbia a disposizione due risultati su tre, ma il primo a puntare alla vittoria sarà di certo il ct. Proprio all'Olimpico dove, il 9 gennaio 2022, giocando contro la Roma riportò il gravissimo infortunio con susseguente stop di dieci mesi, Federico Chiesa ha firmato la sua prima doppietta azzurra. Oltre ad Antognoni, Giuseppe Rossi, Prati, Schillaci e Signori, lo juventino ha raggiunto papà Enrico a quota 7. Soprattutto, ha dimostrato quanto la sua presenza cambi l'Italia, nonostante i ripetuti pestoni intimidatori dei fabbri venuti da Skopje.

Italia, perseverare è Jorginico

Ancora: chiuso il primo tempo sul 3-0, la Squadra ha peccato di deconcentrazione, tanto da consentire a Jani Atanasov, 24 anni, di passare alla storia del calcio macedone per avere segnato due gol all'Italia campione d'Europa in carica, i primi in Nazionale del centrocampista del Cracovia. Stavolta, però, al contrario del secondo tempo con l'Inghilterra gli azzurri hanno reagito superando lo sbandamento. Ci hanno pensato Raspadori ed El Shaarawy a chiudere in gloria. Dopo Darmian (era a secco in azzurro da 2.960 giorni, la rete iniziale ha suggellato un'altra prova preziosa dell'interista), anche il partenopeo (a secco da 14 mesi) e il romanista (a digiuno da due anni) hanno ritrovato la porta: buon segno. Jorginho no. Jorginho ha sbagliato il quarto rigore in Nazionale, compreso quello fallito a Wembley nella finale del 2021. Lode al suo coraggio, d'accordo. Però, se errare è umano, perseverare è Jorginico. Ergo, almeno per un po' il centrocampista dell'Arsenal - che pure, contro la Macedonia ha giocato discretamente - è auspicabile stia lontano dal dischetto suo tabù. Non se la prenda, l'ex napoletano, ma con lui dagli undici metri abbiamo già dato. Sin troppo.


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