Pagina 3 | Spalletti, i retroscena raccontati nel libro: quella volta che fece fermare il bus per un tifoso laziale…
Il retroscena sul bus fermato per il tifoso laziale
Spalletti imparò a conoscere cosa comportava lavorare nella Capitale. «Memorabili gli spostamenti in pullman da Trigoria all’Olimpico il giorno della partita. Due appuntamenti fissi lungo il tragitto. Il tifoso laziale alla finestra e la tifosa romanista in strada. Il primo ci aspettava per gridarci i peggiori insulti, facendo il gesto dell’ombrello. A un certo punto, la cosa ci venne a noia e decidemmo che era venuto il momento di dare una risposta esemplare. Dopo l’ennesima caterva di insulti, costrinsi l’autista del pullman a tornare indietro per via Della Giuliana fino ad arrivare sotto la finestra del tifoso laziale, inseguiti dalla scorta che non capiva cosa stesse succedendo. Quello, sentendo di nuovo le sirene della polizia, si affacciò e ripartì con il suo teatrino. Feci fermare il pullman, dissi ai giocatori di scendere e di rendere pan per focaccia all’esagitato. Funzionò. Il tipo si ritrasse dalla finestra. Scomparve e da quel giorno non lo rivedemmo mai più. Voglio comunque aggiungere che, balordi a parte, presenti in ogni tifoseria, da romanista ho sempre avuto il massimo rispetto per l’avversaria dell’altra sponda e per i suoi supporter». Un altro incontro resta scolpito nella sua memoria. «Un’anziana donnina, tutta bardata di giallorosso. Ci aspettava ogni volta a un angolo di via Cipro, che piovesse, grandinasse o battesse il sole, per salutarci festosamente e tirarci manciate di sale propiziatorio. Una volta feci fermare il pullman, scesi con Totti e le regalammo una maglia del capitano con dedica. Raramente ho più visto un volto di donna così illuminato dalla felicità. Lei mi piace pensarla ancora lì, che lancia il sale alla sua Roma».