Italia, il bello dell'inspiegabile© LAPRESSE

Italia, il bello dell'inspiegabile

Leggi il commento del Direttore del Corriere dello Sport - Stadio
Ivan Zazzaroni
3 min

Un manicomio. Avete presente scapoli e ammogliati, giovani contro becchi? E c’è pure gente che prova a spiegarci tatticamente la partita. Io prendo volentieri a prestito il commento del telecronista brasiliano che l’ha raccontata così: «È um jogo de pelada, estamos na partida com churrasco, nao da para ver tantos erros».

Non si possono vedere tanti errori! Ma quante emozioni, più positive che negative, considerati il risultato finale e le prospettive.

Cinque gol all’Estonia e altrettanti a Israele. E pensare che abbiamo trascorso gli ultimi anni a raccontarci che non avevamo delle punte credibili, di livello internazionale, e che quello era il nostro principale difetto. Quanta diffidenza nei confronti di Retegui e anche Kean non ci sembrava centratissimo, per non parlare di Raspadori.  
Il calcio libero di Gattuso ha almeno il merito di aver rivalutato i nostri avanti che adesso lavorano sempre in coppia evidenziando interessanti sintonie.

Contro gli israeliani la sola cosa che ha funzionato, a parte la voglia, la capacità di reazione, è stato proprio l’attacco perché a centrocampo e dietro abbiamo ballato come non mai concedendo l’inaccettabile.

Siamo talmente assuefatti alle sofferenze, alle delusioni procurate dalla Nazionale che dopo il gol annullato agli israeliani, la goffa autorete di Locatelli e un altro paio di spaventi abbiamo riabbracciato i fantasmi. Quali fantasmi? I nostri abituali compagni di viaggio ormai. E allora guarda come corrono, pressano, palleggiano e giocano quelli, i nostri invece dormono, come si alza il livello degli avversari andiamo in difficoltà e i troppi stranieri e i giovani che non trovano spazio mentre loro, gli israeliani, sono il prodotto di un progetto che ha radici profonde e non sarà che Gattuso ... e qui ci vorrebbe Velasco e insomma i brutti pensieri e le parole di sempre.

Poi, al gol di Kean, siamo tornati a respirare. E Barella è tornato Barella e Dimarco, Dimarco, fino al gol del 2-1. Di nuovo i fantasmi, che Kean ha fatto sparire. I minuti finali sono stati un delirio, emozioni a getto continuo, e in fondo è ciò che chiediamo a questo incredibile gioco.


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