Croazia-Brasile, il film della partita: da Superman Livakovic alla maledizione del gatto

Le emozioni e i protagonisti dentro e fuori dal campo del quarto di finale vinto ai rigori dalla squadra di Dalic: la sfida dei numeri 10 tra Neymar e Modric alla fine l'ha vinta la stella croata del Real Madrid. Serata da incubo per l'ex Roma Marquinhos
Croazia-Brasile, il film della partita: da Superman Livakovic alla maledizione del gatto© Getty Images
Valerio Minutiello
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La Croazia è la prima squadra ad accedere alle semifinali dei mondiali dopo una partita sofferta e vinta ai rigori contro il Brasile, che sulla carta era la favorita. Ecco i protagonisti della partita.

Dominik Livakovic, superman in porta

Tiri in porta nei tempi regolamentari: 8-0 per il Brasile. Se la Croazia va ai rigori (e poi in semifinale) il merito è soprattutto suo. Certo i giocatori della Seleçao non hanno brillato per la freddezza sottoporta, ma lui le ha prese tutte, ha chiuso ogni spazio. Il migliore in campo per distacco. Dopo i tre rigori parati agli ottavi contro il Giappone, il portiere della Dinamo Zagabria sfoggia una prestazione super anche contro il Brasile confermando di essere in stato di grazia. Mostra una calma invidiabile. Da giovanissimo a un certo punto si è trovato a dover decidere tra calcio e basket: ha fatto la scelta giusta. Si arrende dopo 106’ alla magia di Neymar, ma dopo il gol dell'1-1 compie un altro miracolo al 120' che permette alla Croazia di andare ai rigori. Dal dischetto para il primo tiro di Rodrygo, mettendo pressione al Brasile. Poi viene aiutato dal palo con Marquinhos. Dopo questo mondiale potrebbe esserci l’assalto di qualche big. Eroe nazionale. 

Neymar il mago: raggiunto Pelé (per la Fifa)

La sfida dei numeri 10 con Modric è di livello eccelso: lui fa la sua parte con un gol pesantissimo, che però non serve per evitare i rigori. Eppure non era stata la sua miglior partita, anzi. I campioni però sono fatti così: si accendono all’improvviso e tirano fuori la giocata dal cilindro quando meno te lo aspetti. Lui si è acceso nel primo tempo supplementare segnando il gol numero 77 con la maglia del Brasile. Per la Fifa ha raggiunto Pelé, in Brasile dicono che O Rey in realtà è a quota 91, contando alcune amichevoli giocate anche con squadre di club. Da O Rei a O Ney, è un attimo. Si è fatto male alla prima partita, ha sofferto, pianto. Rientrato agli ottavi, ha segnato solo su rigore contro la Corea del Sud. Poi è arrivata la Croazia. Una partita di sofferenza, in ombra, fino alla magia del gol ai supplementari che non è bastata per portare il Brasile in semifinale. 

Luka Modric, non smettere mai

A 37 anni suonati, insegna calcio e illumina la scena. Senza strafare, dirige l’orchestra croata che lo segue all’unisono. Sempre al posto giusto al momento giusto, non sbaglia un passaggio. Entra anche nell'azione del pareggio. Non solo, corre, soffre e lotta con umiltà per 120 minuti: se c'è da inseguire qualcuno, non si fa problemi. Dal dischetto, con 120 minuti sulle gambe, è impeccabile. A meno di un miracolo, questo sarà il suo ultimo mondiale. Viene da piangere, intanto godiamocelo.

Marquinhos, che incubo

Una serata da dimenticare per l'ex difensore della Roma. Prima beffa Alisson con una deviazione decisiva su un tiro moscio di Petkovic quando la semifinale sembrava in tasca, poi calcia sul palo il rigore che elimina il Brasile dal Mondiale. Nemmeno nei peggiori incubi. 

Danilo graziato dall’arbitro dei “fruttini”

Danilo rischia il rosso al 25’ per un intervento a gamba tesa a pochi centimetri dalla testa di Juranovic. L’arbitro Oliver, quello del “bidone dell’immondizia al posto del cuore” e dei “fruttini” però è clemente: solo giallo per l’esterno della Juve.

Richarlison, niente ballo del piccione

Questa volta nessun ballo del piccione: Richarlison si è smarrito sul più bello. L’attaccante del Tottenham che si è ritagliato un ruolo da protagonista a suon di gol contro gli scettici stavolta non si è mai visto. Sostituito da Pedro all’84’.

La maledizione del gatto ha colpito

Dal gatto al gufo. In tanti sui social avevano dichiarato di tifare Croazia dopo il video del “maltrattamento” del gatto nella conferenza stampa brasiliana con Vinicius. La maledizione è riuscita: il gatto era rappresentato dal portiere Croato Livakovic. Sembrava che Neymar al 106’ fosse riuscito a spezzare l’incantesimo, invece no. Il Brasile è uscito nel peggiore dei modi. Festeggiano anche gli amanti dei gatti. 

Ivana Knoll vince la sfida sugli spalti

Presente in tribuna anche oggi con l’immancabile divisa sexy croata. La tifosa è diventata celebre in questi mondiali per aver sfidato le leggi repressive del Qatar con il suo abbigliamento succinto. Ex miss Croazia, modella, influencer e ballerina di pole dance, ha mostrato un grande coraggio e ha guadagnato una visibilità pazzesca: chissà se saprà sfruttarla. Intanto porta fortuna alla sua Croazia, che vola in semifinale. 


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