Tra Francia e Marocco è derby: cuore diviso a metà per tre calciatori e un ct

Tanti gli incroci nella semifinale del Mondiale tra Bleus e Leoni dell'Atlante: in quattro hanno addirittura la doppia nazionalità
Tra Francia e Marocco è derby: cuore diviso a metà per tre calciatori e un ct
Adriano Stabile
5 min

Ha il sapore del derby la semifinale del Mondiale tra Francia e Marocco, che va in scena alle 20 di stasera ad Al Khor. Il Marocco è stato colonia francese dal 1912 al 1956 e oggi la comunità marocchina Oltralpe è costituita da un milione e mezzo di persone. Aspetti storici a parte, sarà un match speciale soprattutto per tre calciatori: Romain Saiss e Sofiane Boufal nella squadra africana e Matteo Guendouzi, rincalzo dei transalpini. Saiss, capitano del Marocco (a rischio forfait stasera a causa di un problema a una coscia), è nato infatti tra Grenoble e Lione 32 anni fa, ha anche passaporto francese ed è figlio di padre marocchino e madre francese. Tifoso da ragazzino dell’Olympique Marsiglia, il numero 6 dei Leoni dell’Atlante si è formato calcisticamente in squadre transalpine (Le Havre e Angers) per poi volare in Inghilterra all'età di 26 anni, nel Wolverhampton, e quindi trasferirsi ai turchi del Besiktas nell’estate scorsa. Quando si è trattato di scegliere la nazionale in cui giocare, però, non ha avuto dubbi, decidendo per il Marocco. Strada analoga ha percorso il 29enne Boufal, nato a Parigi, in possesso del doppio passaporto, figlio di genitori marocchini e cresciuto in Francia. Dopo le felici esperienze con Angers e Lille, anche Boufal ha attraversato la Manica per vestire la maglia del Southampton tra il 2016 e il 2020, vivendo una stagione in prestito al Celta, in Spagna, e tornando due anni e mezzo fa all’Angers, dove gioca tuttora. Nel 2015 ha rifiutato la convocazione del Marocco perché ancora in dubbio se scegliere o meno la nazionale francese. Un anno più tardi, però, ha sciolto ogni riserva optando per i Leoni dell’Atlante.

Guendouzi, il franco-marocchino di Deschamps

Tra i Bleus c’è invece Guendouzi, finora impiegato da Deschamps soltanto nella gara persa contro la Tunisia. Nato nel 1999 non lontano da Parigi, è figlio di madre francese e padre franco-marocchino di Berkane, città costiera distante oltre 500 chilometri da Rabat. In possesso del doppio passaporto, cresciuto nel vivaio del Psg e lanciato dal Lorient, Guendouzi ha giocato anche nell’Arsenal e nell’Hertha Berlino, prima di approdare al Marsiglia nel 2021. Sin dalle giovanili ha optato per la nazionale francese, rifiutando a 18 anni le avances di Hervé Renard, all’epoca ct del Marocco e oggi apprezzato tecnico dell’Arabia Saudita.

Il derby di Regragui, ct del Marocco

Il match tra Francia e Marocco ha il sapore del derby anche per il 47enne Walid Regragui, commissario tecnico dei Leoni dell'Atlante ed ex difensore. Nato nella regione di Parigi da una famiglia marocchina di origine berbera e in possesso del doppia cittadinanza, già da calciatore aveva fatto la sua scelta, preferendo la nazionale del Marocco ai Bleus. La sua carriera con gli scarpini ai piedi si è sviluppata in Francia, a parte un paio di stagioni in Liga nel Santander, mentre quella in panchina l'ha visto protagonista nel suo Paese d'origine, escludendo un campionato alla guida dei qatarioti dell'Al-Duhail. Già consacrato eroe del Marocco per la storica semifinale raggiunta in Qatar, Regragui non vuole più fermarsi. Nessuna esitazione quindi nei confronti del Paese che l'ha cresciuto e della nazionale campione del mondo in carica. Il derby di stasera, però, deve essere una festa, comunque vada a finire: "Che vinca la Francia o vinca il Marocco, festeggeremo insieme agli Champs-Élysées, viviamo insieme - le parole del ct alla vigilia - per tutti i cittadini con doppia nazionalità, sarà un momento emozionante".


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