Allarme influenza, la Francia in ansia per la finale

I malati sono tre: dopo Rabiot e Upamecano, ora tocca a Coman arrendersi alla febbre
Allarme influenza, la Francia in ansia per la finale© EPA
Roberto Maida
4 min

INVIATO A DOHA – C’è un terzo malato: la Francia festeggia in un regime di silenziosa quarantena. Dopo Rabiot e Upamecano, che hanno saltato la semifinale contro il Marocco per i sintomi influenzali, è toccato a Coman sospendere gli allenamenti a causa della febbre. E così l'ansia del gruppo aumenta in linea direttamente proporzionale al numero dei contagiati. Se è in corso un'epidemia interna alla squadra, le conseguenze sono imprevedibili. Può diventare un problema affrontare domenica l'Argentina, che già ha avuto il vantaggio dettato dal calendario di un giorno di riposo in più. 

Il caso

È colpa dell'aria condizionata, dei continui sbalzi caldo-freddo che hanno già rovinato il Mondiale ad altri giocatori, o di un vero e proprio virus? I medici ancora non conoscono la risposta ma la paura della cosiddetta influenza del cammello, individuata in Qatar e in tutto il Medio Oriente nelle ultime settimane dall'Organizzazione mondiale per la sanità, è entrata nel ritiro francese, al di là delle spiegazioni ufficiose che tendono a minimizzare il problema. Questo tipo di influenza, derivata appunto dai cammelli del deserto e trasmessa agli esseri umani, si manifesta con sintomi simili al Covid, generando un'infezione respiratoria che si risolve rapidamente. Ma la finale è in programma domenica. Uno come Rabiot, che mercoledì non è neppure andato in panchina a differenza di Upamecano, potrebbe non essere nelle condizioni ideali per giocarla. La speranza è che la scia di malesseri si fermi a Coman. Intanto negli stadi del Mondiale sono tornate obbligatorie le mascherine per accedere all'area delle interviste ai giocatori, la cosiddetta zona mista. Guarda caso già dal quarto di finale tra Inghilterra e Francia. È evidente l'allarme diffuso, per il Covid e non solo, anche se dal primo novembre il governo qatarino ha rimosso l'obbligo di esibire un tampone antigenico all'arrivo nel Paese.

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Precauzioni

Sul tema ha cercato di essere rassicurante Deschamps in persona: «Non c'è particolare preoccupazione. Gli sforzi in campo possono indebolire il sistema immunitario, soprattutto in una città come Doha dove gli sbalzi termici sono abituali. Però siamo tutti sensibili ai virus e dobbiamo stare attenti, prendendo ogni precauzione necessaria». Ad esempio a tavola da qualche giorno i giocatori hanno ritrovato i gel igienizzanti, come rivelato da Tchouameni mercoledì sera.

Gestione

Ieri tra l'altro all'allenamento a porte chiuse allo stadio Al Sadd in tanti non hanno partecipato: Theo Hernandez, che ha preso una botta al ginocchio proprio nel contrasto da rigore reclamato dal Marocco, più Mbappé, Giroud e Griezmann alle prese con acciacchi vari. Nessuno di loro toglie il sonno a Deschamps, che domenica allo stadio Lusail potrà schierarli tutti. Ma di sicuro il giorno dopo la vittoria, celebrata anche dal presidente Macron, non è stato rilassante. La salute della squadra in questo momento è uno spauracchio più temibile di Leo Messi.


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