LAZIO-ATALANTA
Non sbaglia nulla Daniele Orsato, anche se va riconosciuto che le due squadre hanno pensato solo a giocare una partita neanche troppo dura. L’internazionale di Schio (che con Manganelli e Giallatini andrà agli Europei del 2021, era questa la squadra designata prima che il Covid spazzasse via tutto) ci entra in punta di piedi: 28 falli e quattro ammoniti, sempre senza strafare.
NON E’ RIGORE - Un solo episodio da moviola, il VAR (Irrati) ha dovuto fare solo un check: sul colpo di testa di Gosens, il pallone finisce sul gomito sinistro di Patric, che è completamente attaccato al corpo, corretto considerarlo (subito, in campo) involontario (meglio, non punibile). DISCIPLINARE Nulla da dire anche sotto il profilo della gestione disciplinare: senza i tifosi, è possibile apprezzare maggiormente i colloqui fra i protagonisti, Orsato (notoriamente uno poco incline ad essere compiacente e conciliante) ha impostato la gara con il colloquio, i quattro gialli (Toloi, Da Roon, Milinkovic e Patric) sono stati inevitabili.
MELI, BENE E MALE - Nel primo tempo, due episodi hanno visto protagonista l’assistente Meli: dopo 5’ vede bene il fuorigioco di Freuler su tocco di Zapata, che aveva intercettato un rinvio difettoso di Strakosha. Alla mezz’ora, però, inverte clamorosamente una rimessa laterale, chiaramente a favore dell’Atalanta, consegnando il pallone alla Lazio.