Lazio-Bologna 3-0
Non sufficiente la partita di Piccinini (voto 5), sono forse sopravvalutate le sue qualità. Il rigore che assegna alla Lazio va contro lo spirito del gioco (è un contatto dovuto ad una dinamica non colpevole) ma soprattutto contro quello che sono i dettami di Rocchi («stop ai rigorini») che qualche problema lo sta creando (interpretazioni diventate troppo ondivaghe).
Esagerato
Soumaoro, per prendere posizione, allarga il braccio e colpisce in faccia Zaccagni, che è dietro di lui. Il giocatore del Bologna è in ripartenza, ha il possesso del pallone, ma il contatto con l’avversario c’è. Piccinini è vicino e fischia il rigore, che non è inventato (a centrocampo non ci pensi neanche a sanzionare un’azione così) ma la cui dinamica è strana, più vicina ad uno scontro di gioco. Insomma, non è rigore e sicuramente lontano dai canoni che il designatore Rocchi sta cercando di inculcare ai suoi ragazzi.
Regolari
Se ci cono pochi dubbi sulla regolarità del gol del 2-0 (sul passaggio di Luis Alberto, Zaccagni è tenuto in gioco da Medel e Theate), c’è stato bisogno di un controllo VAR (e dopo Atalanta-Fiorentina, l’immagine che chiarisce è arrivata subito) sul 3-0: sono ancora Medel e Kasius a tenere in gioco Lazzari (che poi darà il pallone a Zaccagni) sul passaggio di Luis Alberto.
Var
Orsato (voto 6) Sul rigore non può nulla (peccato), per il resto solo controlli.