Moviola Juve-Inter, perché il rigore non andava ripetuto 

Non facile la partita per Irrati, che però ci mette del suo e il VAR (Mazzoleni) non lo aiuta
Moviola Juve-Inter, perché il rigore non andava ripetuto © Inter via Getty Images
Edmondo Pinna
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Non facile la partita per Irrati, che però ci mette del suo e il VAR (Mazzoleni) non lo aiuta. Su Bastoni-Zakaria viene lasciata la decisione del campo (fallo, ma fuori area; in realtà dubbi fosse sulla riga e dunque rigore), gli arbitri sfiniti hanno desistito sul contatto Darmian-Morata e D’Ambrosio-Vlahovic. Strisciata di mano di Darmian su De Ligt: nulla. Malissimo Ghersini da quarto uomo: la scena di Allegri che lancia il cappotto meritava altra attenzione.

Juve-Inter, perché il rigore non andava ripetuto

Il rigore: trequarti di step on foot (pestone) di Morata su Dumfries, toccato anche da Alex Sandro. Per Irrati (che è lì e dice di aver visto) nulla, Mazzoleni però lo convince: OFR e rigore. Qui succede un papocchio: perché sulla parata di Szczesny, il primo a intervenire sul pallone è Danilo (scarpino celeste) che non ha anticipato l’entrata in area (come invece ha fatto De Ligt), poi subisce il calcio di Çalhanoglu (che cercava il pallone ma colpisce l’avversario), quindi l’interferenza dell’olandese (punita da Mazzoleni al VAR con la ripetizione del penalty). Insomma, il fallo (di sicuro di confusione) fischiato da Irrati alla fine sarebbe stata la scelta corretta.

Mancano due doppi gialli: in ordine cronologico, per Rabiot (intervento in netto ritardo su Lautaro) e per Lautaro (in ritardo anche lui su Chiellini). Irrati, con grande fortuna, può dire di averli trattati alla stessa maniera. Ma possono essere anche due errori gravi.

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