Primavera, tra Juve e Inter il pari è di...rigore: 1-1

I nerazzurri di Chivu con il penalty trasformato da Iliev replicano al gol di Hasa sempre dagli undici metri. I bianconeri di Montero sono a due punti dalla capolista Roma
Primavera, tra Juve e Inter il pari è di...rigore: 1-1© Juventus FC via Getty Images
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TORINO - Non si sono proprio risparmiate Juventus Inter, belle di notte in una serata che alla fine fa felici i ragazzi di Christian Chivu, capaci di inanellare il terzo risultato utile di fila e di fermare la corsa al vertice della Juventus, che ora deve inseguire la Roma a due lunghezze, poiché costretta al primo pari casalingo dopo 4 vittorie filate. I bianconeri di Paolo Montero fanno la partita e sprecano diverse occasioni per passare già nel primo tempo, trovando il gol a metà ripresa con Hasa su un rigore concesso per fallo di Fontanarosa ai danni di Turco. L’Inter però nel finale cambia pelle e a 10’ dalla fine beneficia di un rigore per un fallo di Scaglia ai danni di Esposito, con Iliev glaciale dal dischetto. Nel finale traversa di Yildiz e miracolo di Scaglia su Iliev.

Juventus-Inter 1-1 

In casa la Juventus di Montero è un rullo compressore: 12 punti in 4 partite, 16 gol fatti e appena 3 subiti, e un potenziale tutto da accrescere. L’Inter di Chivu però, dopo una partenza che definire horror, è finalmente in salute: quattro punti nelle ultime due uscite contro Fiorentina Frosinone hanno ritemprato i nerazzurri, che sognano il colpaccio allo Stadium. Dove la tensione è palpabile, forse anche diretta conseguenza delle scorie della sfida tra prime squadre della serata precedente. La Juve propone la coppia Turco-Mancini in avanti e prova a forzare il ritmo sin dalle prime battute: al 4’ Mancini libera Hasa di tacco, bravo a servire Turco che impegna Botis, chiamato alla prima risposta in corner. Al 9’ è Mbangula a cercare il solito Turco nel cuore dell’area, ma l’attaccante bianconero arriva appena tardi all’appuntamento. Al 15’ un contatto in area tra Fontanarosa e ancora Turco fa scaturire timide proteste tra le fila juventine, poi però al 22’ si rimette in moto Mancini che manda nel corridoio buono Hasa, la cui conclusione imperfetta si perde a lato di un soffio con Botis già rassegnato al peggio. È un dominio a tinte bianconere, con Montero compiaciuto e Mancini che alla mezzora, di testa, spedisce di poco a lato. Al 37’ però anche l’Inter si mostra minacciosa per la prima volta nella serata: l’invito di Zuberek per Andersen è da leccarsi i baffi, ma quest’ultimo a tu per tu con Scaglia manda alto, sprecando una colossale palla gol per sbloccare il risultato. In avvio di ripresa torna farsi vivo Hasa, che chiama Botis a un difficile intervento dopo 8’ (Mbangula sulla respinta viene murato da un difensore nerazzurro). L’Inter adesso è alle corde, ma la Juve non sfonda: al 19’ ci provano prima Yildiz, poi ancora Hasa, ma Botis in entrambe le circostanze fa buona guardia. Pochi secondi dopo però l’ennesimo affondo di Turco porta all’intervento falloso di Fontanarosa (Galipò stavolta non ha dubbi) che consegna ad Hasa il rigore del meritato vantaggio bianconero. Al 23’ Huijdsen, di testa, manca la porta interista di un niente, mancando la chance per il raddoppio. Chivu allora rivoluziona l’assetto operando tre cambi all’unisono e venendo ripagato al 35’ quando Esposito si ritrova a tu per tu con Scaglia, che non può far altro che atterrarlo: rigore e giallo per il portiere, spiazzato dalla conclusione di Iliev che vale la nuova parità. La Juventus avrebbe al 38’ la chance per il nuovo vantaggio, quando Mbangula riesce a servire Yildiz che addomestica la sfera e poi la scaraventa di potenza verso la porta, colpendo una clamorosa traversa. Al 41’ però anche l’Inter va a un passo dal raddoppio con Iliev che sorprende tutta la retroguardia juventina e arriva a calciare a due metri dalla porta, esaltando i riflessi felini di un super Scaglia. In pieno recupero anche Esposito potrebbe firmare il clamoroso blitz, ma al momento della conclusione Dellavalle rimedia evitando la beffa per una Juve sprecona, e adesso costretta a inseguire la Roma a due lunghezze di distanza.


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