INTERVALLO - Nell'intervallo i protagonisti hanno modo di rivedere gli episodi incriminati e di consultarsi e al rientro in campo la tensione è alle stelle ancor prima di riprendere il gioco. I tifosi inveiscono contro l'arbitro e per protesta ritirano gli striscioni. Si gioca in un clima surreale, la Lazio è in dieci e il Torino passa in vantaggio al 54' con Berenguer, che trova il suo primo gol in serie A dopo un'azione insistita. Inzaghi prova a scuotere i suoi e manda dentro quasi contemporaneamente Felipe Anderson, Basta e Caicedo. I padroni di casa ci credono e giocano bene, ma non è serata: passano dieci minuti e gli ospiti raddoppiano grazie a Rincon, splendido il suo sinistro a giro da fuori dopo un'azione personale. La Lazio non molla e accorcia le distanze con Luis Alberto, delizioso il suo tocco sotto a scavalcare Sirigu dopo un pallone regalato da Belotti. Ma l'inferiorità numerica si fa sentire e al 73' il Toro chiude il match grazie al giovanissimo Edera, appena entrato, che batte Strakosha con un altro tiro a giro da fuori. Ma le beffe per la Lazio non sono ancora finite: i biancocelesti chiudono in nove a causa di un affaticamento per Luis Alberto, che esausto, chiede un cambio che non c'è. La Lazio cade all'Olimpico, dove il Toro non vinceva dal '93, non riuscendo ad agganciare la Roma in classifica. Ma stasera non possono esserci colpe.
Lazio-Torino 1-3: cronaca, tabellino e statistiche