Abete: "Fermare la Serie A? Non è il momento per decisioni eclatanti"

Le parole dell'ex presidente Lega e FIGC: "Il messaggio è 'prudenza ma andiamo avanti'. Se ci fermiamo tutti è poi difficile ripartire"
Abete: "Fermare la Serie A? Non è il momento per decisioni eclatanti"
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"Fermare il campionato? Abbiamo organi di Governo che sono sul pezzo, come cittadini bisogna rispettare le decisioni che vengono assunte. Le valutazione su rischi, vincoli e obblighi sono in primo luogo di competenza statale. Il Paese cerca comunque di andare avanti, se ci fermiamo tutti è poi difficile ripartire". Sono le parole dell'ex presidente Lega e FIGC, Giancarlo Abete, intervenuto nel corso della trasmissione "Si gonfia la rete" di Raffaele Auriemma su Radio Marte. L'ex presidente ha parlato della possibilità di sospendere il campionato, visti i tanti casi di positività al Covid: "Tante categorie sono state costrette a fermarsi a livello economico, occupazionale e lavorativo. Il mondo dello sport dovrà essere in contatto con quello lavorativo per accompagnare i processi attraverso prudenza e attenzione. Il messaggio è 'prudenza ma andiamo avanti'. Le preoccupazioni per la salute devono essere primarie, il rischio COVID-19 è diminuito in relazione ai vaccini, quindi ora i rischi sono ridotti. La situazione è work in progress, va gestita con la fiducia di andare avanti, con prudenza ma evitando di dare messaggi di fermo. Questi non sono i momenti per le decisioni eclatanti, dobbiamo mettercela tutta".

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"Speriamo che i club riescano a fare come la Nazionale"

Abete ha poi proseguito affermando: "Se qualcuno poteva immaginare che avessimo questi dati dei contagiati magari lo sentiremo. La situazione va avanti da febbraio 2020, ormai da quasi 2 anni. Abbiamo visto che cambiavano gli scenari di continuo. Sono situazioni che vanno governate strada facendo. Esistono organi competenti e preposti per questo. Bisogna accettare le responsabilità e poi magari criticare". Infine, il punto sul 2021 per il calcio italiano: "Vincere una competizione internazionale dopo 15 anni è un successo, risultato molto positivo. Ora però bisogna dare continuità, il grande calcio poi è anche quello dei grandi club quindi bisogna recuperare anche lì, sotto questo punto di vista siamo rimasti al 2010, quando ero presidente della Federazione. Speriamo che i club riescano a fare quanto ha fatto la Nazionale".


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