Serie A e Covid, diktat Lega: si va avanti senza fermarsi

Istituzioni del calcio compatte, la Figc sta cercando una mediazione con le Asl con l'aiuto del governo
Serie A e Covid, diktat Lega: si va avanti senza fermarsi© Getty Images
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ROMA - Inutile palleggiare tra i tamponi o stropicciare i regolamenti nella speranza che da un momento all'altro esca fuori la pillola magica: il protocollo federale è il faro che fin qui ha dettato le regole del gioco, ma il destino del campionato è nelle mani delle Asl. È così dall'inizio dell'emergenza. Con una differenza recente che comunque va evidenziata: fino alla passata stagione le aziende sanitarie locali “bloccavano” le squadre anche in presenza di due soli calciatori positivi (come accadde al Napoli prima della gara con la Juve), ora arrivano al provvedimento più drastico se c'è un numero importante di contagiati; i cosiddetti “contatti stretti” vaccinati, infatti, non sono più obbligati alla quarantena.

Asl

La Figc tenta da mesi un dialogo con il sistema sanitario («quando interviene l'Asl noi possiamo fare poco» ha detto di recente il presidente federale, Gravina), che tramite le sue ramificazioni territoriali ha il "potere" di impedire gli spostamenti. Se la Asl dice "stop", com'è accaduto in questa stagione anche alla Salernitana, non ci sono test molecolari, protocolli o vaccini che tengano. Gravina ha trovato una sponda nel Ministero della Salute, che tenterà di mediare, ma un accordo generale tra calcio e Asl è quanto meno ambizioso: nel momento in cui la questione diventa “di sicurezza”, il pallone passa in secondo piano. Da questo punto di vista nemmeno il green pass rafforzato, che dal 10 gennaio sarà obbligatorio anche per entrare negli spogliatoi, può scongiurare il rischio di un rinvio (...)

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