Ferrieri Caputi, chi è l'arbitro donna che dirigerà in Serie A

Prescelta a inizio stagione, promossa con sole 23 gare in C. Una passione nata da bambina
Ferrieri Caputi, chi è l'arbitro donna che dirigerà in Serie A© Getty Images
Edmondo Pinna
3 min

Domani verrà scritto l’ultimo capitolo di un libro che l’AIA ha iniziato a comporre all’inizio di questa stagione, quando con la penna rossa fu evidenziato il nome di Maria Sole Ferrieri Caputi. The Chosen One (ma non è LeBron), la prescelta, in fretta e furia sostituita Maria Marotta, sedotta e abbandonata. Storia di ottobre/novembre scorso, non c’è alcun colpo di teatro, alcuna sorpresa, nessuna esclusiva, tutto già scritto e detto. Resta la solita domanda, se la scelta sia una spinta forte che la nuova AIA, fra tanti affanni e tanti inciampi, vuole dare verso una doverosa e sacrosanta (ma anche reale) parità o se invece non serva per poter dire, poi: «Avete visto?». Il tutto - eventualmente - sulla pelle di una ragazza che ha fatto del calcio, sin da bambina, la sua grande passione. La sentenza, si sa, è rimandata al futuro. Ma declinando tutto al presente si può dire che dalla C, come settimo assistente promosso su sette, ci sarà Tiziana Trasciatti, così la serie A-B avrà la sua terna tutta al femminile (alla CAN c’è già la Francesca Di Monte come guardalinee).

Maria Sole Ferrieri Caputi, la prescelta

C’è sempre lei, la componente che aiuta gli audaci, ed in questo caso la speranza è che sarà così. Perché a Maria Sole, laureata in sociologia, una “mente” nel suo campo, studi di diritto del lavoro, che le occupa il tempo che non dedica all’arbitraggio lavorando a Bergamo, la possibilità di fare esperienza non è stata data. Basta dare una letta ai numeri della cinquina che Ciampi ha promosso alla CAN e che verrà ufficializzata domani: in ordine decrescente, Gualtieri uscirà con 80 gare di C dirette (compresi play off e play out, senza contare la coppa Italia di categoria), Rutella con 78, Feliciani con 77, Perenzoni con 58 e, appunto, la Ferrieri Caputi 23. Scelta rischiosa, che sicuramente sarà stata ponderata e valutata, ma che mette il direttore di gara donna (così le piace essere chiamata, al... maschile) in una posizione quantomeno scomoda. 

Passione

La passione che l’ha rapita da bimba, quando - di nascosto dalla mamma, che non voleva - aveva cominciato a tirare calci ad un pallone, sarà la sua arma migliore, insieme alla determinazione e alla forza d’animo che l’hanno sempre contraddistinta da quando a 16 anni s’è iscritta al corso arbitri a Livorno. Maneggiare Ulrich Beck, il sociologo teorico della «società del rischio», non è lo stesso che annullare tre gol (uno con il VAR) in Cagliari-Cittadella, la prima storica partita con una squadra di A diretta da un arbitro-donna. La strada è tracciata, l’inarrivabile francese Frappart (prima in tante cose) e - al prossimo mondiale - anche la ruandese Mukansanga e la giapponese Yamashita. La Ferrieri Caputi, da lontano per ora, in scia... 


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