Plusvalenze, le posizioni di Roma, Lazio e e Salernitana: "Estranei ai fatti"

Tutti i comunicati delle società coinvolte. I biancocelesti: «Noi casa di cristallo e pronti a collaborare», i giallorossi: «Auspichiamo piena chiarezza»
Plusvalenze, le posizioni di Roma, Lazio e e Salernitana: "Estranei ai fatti"
Giorgio Marota
4 min

«La S.S. Lazio è una casa di cristallo». La società del presidente Lotito, dichiarandosi estranea ai fatti, ha replicato con un comunicato in tarda serata all’avviso della procura di Tivoli. I biancocelesti hanno precisato che «tutti i documenti sono a posto e sempre a disposizione delle autorità». «Ci siamo sempre attenuti, nel nostro operato, ad un’ottica di leale e totale cooperazione» prosegue la nota. La Lazio confida «di fugare celermente qualsiasi equivoco o dubbio in relazione alle ipotesi contestate» e in serata l’avvocato del club, Gentile, ha approfondito la questione. «Si dice che la Salernitana avrebbe sovraffatturato il valore di questi calciatori, e la Lazio avrebbe emesso fatture false inserendole nel bilancio - le sue parole a LaPresse - il pagamento delle somme è assolutamente indiscutibile. Aspettiamo che la Finanza mandi il rapporto alla procura e poi andremo dal pm a spiegare. Lotito? L’ho sentito e non è contento. Ma parliamo di somme modestissime, ci sono plusvalenze e plusvalenze...».

Qui Salernitana

La Salernitana parla di danno d’immagine. Le plusvalenze analizzate dal procuratore Menditto risalgono infatti al periodo in cui il presidente del club era lo stesso Lotito e poi alla fase più recente, ma comunque prima del closing di Danilo Iervolino; e cioè quando la Figc - in virtù della norma contro le multiproprietà - ha imposto a Lotito di cedere le quote del club a un trust. «L’attuale compagine societaria è del tutto estranea alle operazioni oggetto di indagine - il messaggio dei campani - riferendosi le stesse a stagioni sportive che precedono il cambio di proprietà. La scrivente Società ha prestato la massima collaborazione agli organi inquirenti e resta a loro ulteriore disposizione». 

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Qui Roma

La Roma ha atteso le 22.53 per esprimere la sua posizione. «L’AS Roma prende atto dell’avvio di indagini da parte della Procura nei confronti della società nonché di alcuni suoi attuali e precedenti dirigenti - la nota del club giallorosso - La società sta collaborando con le autorità competenti e auspica che venga fatta piena chiarezza sulla vicenda nel minor tempo possibile, ritenendo di aver sempre operato nel pieno rispetto delle norme vigenti».  

Intercettazioni

Non va escluso un elemento: le intercettazioni. Sono state proprio le chiacchierate telefoniche a costruire il castello accusatorio nei confronti della Juve, con la conseguente violazione in ambito sportivo (che il club contesta) dell’art. 4.1 del codice di giustizia sportiva. Tramite quelle chiamate tra i dirigenti, la Corte d’appello ha individuato una volontà di eludere le norme e denunciato il mancato rispetto dei principi di lealtà, probità e correttezza. Va ricordato che in due giudizi sportivi la Juve e gli altri club (Napoli incluso) sono stati assolti per le plusvalenze quando venivano contestate solamente le singole operazioni, come in questo caso. In base alla “giurisprudenza” precedente, gli inquirenti potrebbero dunque avere in mano altri elementi. E le intercettazioni sarebbero un clamoroso asso nella manica. 


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