Sette squadre su sette negli ottavi delle Coppe: altro che Superlega

Nonostante le difficoltà del Sistema e le potenzialità economiche inferiori rispetto a Premier e Bundesliga, il record del calcio italiano, primo nel ranking Uefa, dimostra come sia possibile essere comunque competitivi
Xavier Jacobelli
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Sette squadre su sette negli ottavi di finale delle tre competizioni Uefa: nella stagione in corso, nessuna Nazione ha fatto meglio dell'Italia (Inghilterra 6; Germania e Spagna 5; Francia 3). La graduatoria attuale del ranking Uefa è questa: 1) Italia 15,571 punti; 2) Germania 14,500; 3) Inghilterra 13,875; 4) Francia 13,250; 5) Spagna 13,187; 6) Repubblica ceca 12,750; 7) Belgio 12,400; 8) Turchia 11,000; 9) Portogallo 9,833; 10) Olanda 9,800. Se, alla fine della stagione, l'Italia rispetterà prima o seconda nella classifica di rendimento delle squadre, avrà diritto a schierare una quinta squadra nella prossima Champions League, mai così ricca quale si annuncia, grazie alla riforma decisa dall'Uefa che assicurerà un montepremi di 2,5 miliardi di euro.

Champions League, il nuovo format

La nuova formula del girone unico a 36 squadre, prevede che le prime otto della classifica stacchino il pass diretto per gli ottavi. Quelle dal 9° al 16° posto affrontano le rivali dal 17° al 24° posto nei playoff stile tennis (con teste di serie): le otto vincenti raggiungono le otto prime ai playoff; le otto perdenti vengono eliminate come quelle dal 25° al 36° posto; chi viene eliminato, saluta le competizioni europee. Non retrocede in Europa League com'è accaduto sinora. I turni sono a eliminazione diretta: niente più sorteggi. Le sedici rimaste in lizza si sfidano in ottavi, quarti, semifinali, con andata e ritorno, sino alla finale unica. Ci sarà un solo sorteggio, in agosto. Minimo 15 partite per vincere la Champions, 17 per chi passa dai playoff. La prima finale sarà il 31 maggio 2025 a Monaco di Baviera. Chi conquista il trofeo può arrivare a incassare 155 milioni di euro soltanto in premi e quasi 60 milioni al botteghino. Chi partecipa alla prima fase si assicura un introito certo di 60 milioni di euro. Aspettando la Champions che verrà, l'edizione in corso, al pari dell'Europa League e della Conference League, certifica la vitalità del calcio italiano. Certamente assillato da molti problemi, in primis la sostenibilità economica di molti bilanci, eppure, altrettanto certamente, in grado di reggere la concorrenza di campionati molto più ricchi, Premier e Bundesliga in testa. I risultati ottenuti sinora sono inconvertibili e preziosi, soprattutto perché frutto della meritocrazia del campo. Alla faccia della Superlega.


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