Champions League, quota 70 è la certezza del successo

Leggi il commento sulla corsa alla massima competizione europea a cinque giornate dalla fine del campionato
Champions League, quota 70 è la certezza del successo
Alberto Polverosi
4 min

Massimiliano Allegri, che di quote Champions un po’ se ne intende, l’ha fissata da tempo a 70 punti. Quanti ne fecero il Milan nella stagione scorsa (ma la Juve, penalizzata di 10, arrivò a 72 sul campo) e la stessa Juventus due stagioni fa per arrivare al quarto posto. Ora però è buono anche il quinto, di conseguenza ne potrebbero bastare anche due o tre in meno. E se abbassiamo la quota intorno ai 68 punti, ecco che il gruppo delle pretendenti aumenta di numero. Dentro ci vanno messe la Juventus, ora terza con 64 punti, e con un po’ di sforzo anche la Fiorentina che ne ha 49 ma deve recuperare la partita di Bergamo contro l’Atalanta. Dobbiamo escludere l’Inter campione d’Italia e possiamo escludere il Milan che di punti ne ha 69. Dunque: Juventus (favorita per il terzo o quarto posto), Bologna (stesso discorso), Roma (che deve giocare domani i 18’ di Udine partendo da 1-1), Atalanta (che recupererà con la Fiorentina dopo l’ultima giornata di campionato, almeno così sperano a Bergamo e Firenze), Lazio, Napoli e Fiorentina. Il Torino rispetto ai viola ha un punto in meno ma una partita in più, per rientrare ai granata forse non bastano 15 punti nelle prossime 5 partite. 

Di questo gruppo di sette la squadra che sta meglio è il Bologna. E’ favorita per una serie di ragioni. (1): sta giocando il miglior calcio della Serie A da un bel po’ di tempo. (2): con 62 punti, ne bastano sette o otto per la quasi certezza della Champions. (3): ha una incredibile continuità di rendimento, l’unica del gruppetto. (4): a differenza di Roma, Atalanta e Fiorentina non ha la coppa europea da giocare. (5): ha un calendario non troppo disagevole con Udinese, Torino, Napoli, Juventus e Genoa. (6): ha l’entusiasmo della squadra che sa di trovarsi a un passo dall’impresa. Il Bologna può anche agganciare la Juventus, che ieri sera ha giocato la semifinale di ritorno di Coppa Italia all’Olimpico contro la Lazio e sabato sfiderà il Milan, terza contro seconda, mentre il giorno dopo i rossoblu giocheranno contro l’Udinese.

Per il quinto posto, la Roma ha virtualmente solo due punti (uno è quello maturato finora in Friuli prima della sospensione) in più dell’Atalanta. Per salire a +4 deve battere l’Udinese in 18 minuti. Stasera però la squadra di Gasperini gioca la semifinale di ritorno di Coppa Italia con la Fiorentina, una fatica in più rispetto alla Roma. Questa corsa per l’ultimo posto per la Champions ha un problema che sfiora la regolarità: sarà condizionata dallo spostamento di Atalanta-Fiorentina di campionato, rinviata per la morte di Joe Barone. Se nerazzurri e viola arriveranno rispettivamente alla finale di Europa e Conference League si giocherà all’inizio di giugno, una settimana dopo la fine del campionato di Serie A. Non c’erano altre date. Intorno a quella partita potrebbero ritrovarsi come spettatori interessati De Rossi, Tudor e, chissà, pure Calzona. Ma perché accada davvero, la Lazio e soprattutto il Napoli devono fare punteggio pieno. Il calendario degli ex campioni d’Italia non è incoraggiante, solo all’ultima giornata, se il Lecce sarà salvo, potranno respirare un po’, le altre quattro avversarie che incontreranno da qui alla fine sono tutte in corsa per un obiettivo. Meno complicato è il cammino della Lazio.


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