Palomino innocente, ma nessuno lo risarcirà per 14 mesi d'inferno

Anche il Tas ha riconosciuto l'innocenza dell'atalantino dall'accusa di doping. Una vicenda kafkiana costata mesi di sospensione all'argentino dopo essere stato fra i migliori difensori nella stagione 21/22
Xavier Jacobelli
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Quattordici mesi. Tanto c'è voluto allo sfibrante meccanismo dell'antidoping per proclamare l'innocenza dall'accusa di doping mossa nei confronti di José Luis Palomino, 33 anni, difensore dell'Atalanta. Dopo il verdetto del Tribunale Nazionale Antidoping del 7 novembre 2022, ieri anche il Tas, Tribunale Arbitrale dello Sport con sede a Losanna, ha assolto il calciatore, bocciando il ricorso presentato dalla Nado Italia, l'organizzazione nazionale antidoping contro la prima sentenza.

Palomino, dalle accuse per doping all'assoluzione

Quattordici, interminabili mesi, prima di chiudere definitivamente una vicenda kafkiana, iniziata il 5 luglio 2022. Alle spalle, Palomino si lascia il miglior campionato della sua carriera, tanto che Scaloni lo tiene sotto osservazione in vista del mondiale qatariota. Ma, al secondo giorno di ritiro precampionato a Zingonia, ecco il test a sorpresa della Nado. I risultati vengono resi noti il 26 luglio 2022: Palomino risulta positivo al Clostebol Metabolita, scatta la sospensione di quattro mesi. Il nerazzurro, che, sempre sostenuto dall'Atalanta, da subito ha proclamato la sua innocenza, decide di non patteggiare, affermando essersi trattato di un'assunzione involontaria e accidentale, tramite pomata. Il 7 novembre 2022 il Tribunale lo assolve, ma la Nado ricorre al Tas e, alla buon'ora, dopo dieci mesi anche il Tas dà ragione a Palomino. Il quale, nel frattempo, nell'Atalanta ha dovuto saltare troppe partite che avrebbe potuto giocare; è stato bersaglio di insulti e improperi vergognosi, lanciati dalle fogne del web; ha perso la chance di diventare campione del mondo con l'Albiceleste, ha patito un logico stato di stress, causato dalla vicenda in cui è stato coinvolto, pur non avendo fatto nulla. Ovviamente, nessuno lo risarcirà dei danni subiti in quattordici mesi d'inferno. Ovviamente, no?


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