BOLOGNA - Ci spera, quasi ci conta, nonostante che nelle tre partite passate Roberto Mancini non gli abbia ritagliato neanche un attimo. C’è di più: anche nell’amichevole contro la Moldova a Firenze il cittì azzurro ha fatto giocare tutti tranne lui. Riccardo Orsolini lo saprà domani se sarà convocato per i prossimi tre impegni contro l’Estonia l’11 novembre a Firenze, la Polonia il 15 a Reggio Emilia e la Bosnia il 18 a Sarajevo, le ultime due valide per la Nations League. E’evidente che in caso di chiamata Bologna-Napoli diventerebbe estremamente importante per lui anche in chiave azzurra. Nel senso che se Orsolini costruirà una domenica di luci le possibilità di giocare uno spezzone almeno in una di queste tre partite aumenterebbero di sicuro.
E' legittimo sottolineare come nel giro di un mesetto l’esterno rossoblù abbia dato importanti segnali di risveglio. Che avrà notato anche lo stesso Mancini. Certamente il fatto di aver ritrovato il campo con continuità ha aiutato l’Orso non solo dal punto di vista della condizione atletica ma anche sul piano psicologico, perché è innegabile che in precedenza abbia anche pagato la scelta di Mihajlovic di preferirgli Andreas Skov Olsen. Ora, non è che Orsolini sia tornato a essere quello che incideva e faceva la differenza prima del lockdown, quanto meno però è di nuovo propositivo sul lato di sua competenza, quello destro. Non dimenticando anche come abbia evidenziato di nuovo il suo rapporto amichevole con il gol, vedi quello che ha segnato in campionato contro il Sassuolo e quello successivo che ha segnato in Coppa Italia contro la Reggina. Insomma, l’Orso è di nuovo sulla buona strada dopo aver vissuto lunghi silenzi, e ciò è molto importante per il Bologna, che guarda caso i suoi momenti più significativi e le sue partite più belle le ha costruite quando a destra proprio Orsolini e dall’altra parte Barrow e Sansone sapevano creare affanni continui agli esterni avversari nella fase attiva del gioco e dare una mano alla squadra in quella passiva. Che per Mihajlovic è fondamentale quanto la prima, nonostante chieda al Bologna di giocare sempre per vincere e mai per non perdere.