Thiago Motta, il Psg chiama ma il Bologna resiste

A Parigi sono sicuri: dopo il mancato accordo con Nagelsmann c’è l’italo-brasiliano nel mirino dei francesi. Ma per ora nessuno lo ha chiamato
Thiago Motta, il Psg chiama ma il Bologna resiste© Giovanni Evangelista/LaPresse
Giorgio Burreddu
4 min

Nessun contatto Thiago Motta-Psg, il tecnico italo-brasiliano non è stato chiamato dal club parigino (non ancora). E però quella di ieri è stata una giornata cruciale, piena di scosse e di preoccupazione per il Bologna e per la panchina rossoblù. Una giornata in cui si sono accese nuove spie. Rewind. In mattinata è circolata la notizia del mancato accordo tra Nagelsmann e il Psg. È questo che ha prodotto una serie di reazioni a catena che poi l’onda social ha trasformato in una vera e propria tempesta. D’altra parte il nome più in voga a Parigi è ovviamente ancora il suo, quello di Thiago, il paron, il capo come lo chiamano lì. E così continuerà a essere finché il club di Ligue1 non piazzerà ufficialmente un uomo sulla sua panchina. Motta è dunque sì un candidato, questo è vero. Ma al momento nessuno lo ha chiamato (come invece è successo con il Napoli: Motta e il club si erano parlati, ma l’allenatore aveva detto no) e nessun ultimatum è stato dato al tecnico da parte della società rossoblù. Tra le cose emerse nella mattinata di ieri, infatti, anche una data: mercoledì, giovedì al massimo, termine entro il quale Motta avrebbe dovuto comunicare a Fenucci, Sartori e Di Vaio la sua scelta. Se andare o restare. E definitivamente. Il club, però, ha fatto intendere che Motta al momento non è in dubbio, e che non ci sono né date né confini: si va avanti con Thiago.  

Psg-Motta: la situazione

Dalla Francia, però, sono sicuri: Motta è nel mirino del Psg, non ci sono storie. E questo comunque basta a mettere qualche brivido al Bologna, impegnatissimo nella costruzione di una squadra all’altezza dei sogni di Motta (e pur con tutti i limiti legati al budget di mercato). Solo qualche ora fa, a una tv locale, Sartori ha chiarito che il Bologna andrà avanti con Motta. Cosa è cambiato nelle ultime ore? Al momento solo lo spazio lasciato vacante da Nagelsmann. Dentro il Psg ci sono tre anime. Ma è quella di Nasser Al-Khelaïfi che vorrebbe rivedere Motta di nuovo a Parigi, dopo averlo lanciato come allenatore nel settore giovanile. Tutti sanno che prima o poi Motta tornerà lì, sotto la Tour Eiffel, è quello il suo destino. Non quest’estate, a quanto pare. Il Bologna ha comunque verificato come stanno le cose e nel pomeriggio, con il nome di Conceicao sempre più insistente, le acque si sono calmate. Quasi. Bologna vuole tutelarsi. Lo spazio tra oggi, con le cose sono ancora in bilico, e la data del raduno in città, è però ampio e pieno di incertezze. A meno che il Psg non chiuda in fretta la trattativa con un altro tecnico.  

I candidati in caso di addio di Motta

Motta, andando via da Casteldebole poche ore dopo la fine del campionato, aveva rassicurato i dipendenti del club (non solo i dirigenti), dando appuntamento al prossimo 10 luglio a Bologna. Non una garanzia, ma comunque un atto che la dice lunga sul rapporto tra il club e l’allenatore. Però i fantasmi del Psg aleggiano sopra Casteldebole e Sartori, uomo di mondo, vecchio lupo di calcio, sta lavorando sottotraccia. Ci vuole sempre un piano B. Uno stile di vita per Sartori. I media francesi davano già una lista di possibili sostituti di Motta. Tra questi anche Luca Gotti, ex vice di Donadoni proprio a Bologna, e poi tecnico di Udinese e Spezia. Non solo. Anche Rino Gattuso e Andrea Pirlo sarebbero stati contattati. Ma in realtà nessuno di loro ha ricevuto chiamate dal club rossoblù. Sartori però resta vigile. Thiago, insomma, è sempre l’allenatore del Bologna. I corteggiamenti dei francesi, al momento, non bastano. 


 


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