Bologna, Zirkzee è un leader anche senza gol

È di nuovo un riferimento come lo è stato all’Anderlecht. Con l’addio di Arnautovic la grande trasformazione
Claudio Beneforti
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BOLOGNA - A volte il tesoro lo trovi anche quando un tuo amico decide di andare a giocare da un’altra parte, e non solo quando (l’amico) lo trovi. Il mondo di Joshua Zirkzee si è capovolto di colpo, nel giro di un trentina di giorni, proprio da quando Marko Arnautovic ha preteso di lasciare il Bologna. C’era Arna e Zirkzee, soprattutto per le sue colpe, aveva finito per diventare l’ultima ruota del carro tra gli attaccanti, uno dopo l’altro gli avevano fatto le scarpe prima Barrow, poi via via Soriano, Ferguson, Aebischer e infine Sansone, ora che Arna a Casteldebole non c’è più ecco che l’olandese ha talmente conquistato Bologna, il Bologna e lo stesso Thiago Motta, che alla fine di Bologna-Napoli gli ha regalato il più bel complimento che si può fare a un proprio calciatore. Dopo che per mesi e mesi gli aveva tirato le orecchie per pungolarlo, sapendo ciò che avrebbe potuto dare per quelle che sono le sue potenzialità tecniche e che di contro non gli dava mai, mandandolo su tutte le furie. "In questo momento Joshua è il simbolo della nostra squadra, ha fatto un lavoro eccezionale, non ha mai lasciato da soli i compagni con i suoi rientri e sempre da solo si è costruito anche un’occasione da gol fantastica. Ora dobbiamo aiutarlo maggiormente per metterlo nelle condizioni di andare a rete". Infine Thiago sulla torta per Zirkzee ha aggiunto anche la ciliegina. "Mi chiedete se rimpiango le caratteristiche di Arnautovic? No, nonostante il bene che gli voglio".

Un guerriero con tanto... talento

Non c’è enfasi nelle parole di Thiago nei confronti di questo giovane attaccante olandese per il quale il Bayern Monaco ha preteso il diritto di recompra credendo nelle sue qualità, l’immagine che più ha evidenziato quello che ieri Zirkzee ha costruito nel corso di una serata vissuta intensamente in tutte e due le fasi del gioco è stata la necessità di sdraiarsi a terra subito dopo la fine della partita, essendo distrutto, facendo a quel punto anche fatica a camminare. Ecco, è stato soprattutto il fatto di aver evidenziato un aspetto che forse nemmeno Thiago si aspettava che ha consentito a Zirkzee di ricevere consensi infiniti. Ora, che l’olandese sapesse giocare a calcio e avesse addosso dosi notevoli di talento era già un segreto molto conosciuto non solo a Casteldebole ma anche a Bruxelles (casa Anderlecht) e a Monaco (casa Bayern, appunto), ma alzi la mano chi pensava che Zirkzee potesse anche lottare su ogni pallone come se fosse quello della vita, potesse sgomitare, prenderle e darle di fronte a due giganti come Ostigard e Natan, non smarrendo mai le sue qualità tecniche, perché ogni suo passaggio aveva un significato, tutti sono stati anche costruttivi dal punto di vista del gioco.

Come ai tempi dell'Anderlecht

Siamo solo alla quinta giornata di campionato, il che significa che Zirkzee è ancora praticamente all’alba della sua nuova vita a Bologna, ma guai a dimenticare proprio quelle che sono state le parole al miele messe in piazza domenica sera da Thiago Motta. Ci spieghiamo meglio: da una parte è vero che l’olandese deve continuare a fare quello che ha fatto nell’ultimo mese, al di là del gol che ha segnato e dell’assist che ha confezionato, ma da un’altra va anche sottolineato come la squadra debba aiutarlo, permettendogli di essere attaccante fino in fondo, soprattutto dentro l’area. Ora, che finalmente Thiago lo ha eletto leader. Come avevano fatto all’Anderlecht.


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