Canovi e il futuro di Thiago Motta: "Pronto per una big, ma se il Bologna..."

L'agente del tecnico ha parlato del suo assistito, che alla guida dei rossoblù è sorprendentemente in lotta per la Champions League: cos'ha detto
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Il Bologna di Thiago Motta è la rivelazione della Serie A e sogna la Champions League. Un vero capolavoro quello del tecnico, i cui segreti rivela il suo agente Dario Canovi: "Innanzitutto è un uomo estremamente intelligente e questo secondo me è già una buona partenza - dice il procuratore sportivo, intervenuto nella trasmissione 'Gli Sportivi della Domenica' su Radio Cusano Campus -. E poi è sempre stato un allenatore 'in canna'. Stranamente alcuni giornalisti italiani lo avevano preso in antipatia quando giocava in nazionale, dicevano che era lento, invece tutti gli allenatori con cui aveva giocato lo rivolevano. Qualsiasi atleta che ha giocato con lui, da Buffon a Materazzi a Juric, dicevano che era il cervello del centrocampo delle squadre in cui ha giocato, Genoa, Inter. Quando hai leadership e intelligenza, e hai soprattutto senso tattico, non puoi non essere un allenatore di alto livello".

Canovi sul futuro di Thiago Motta

Intanto già ci si interroga sul futuro di Thiago Motta e la domanda è: restarà a Bologna o è già pronto per una big? "Sono convinto che lo era già due anni fa - risponde Canovi -, non vedo quale può essere il problema. Quando nel Bologna, sicuramente una buona squadra ma non di grandissimi giocatori come Juventus e Milan, riesci a essere al quarto posto, significa qualcosa. Se il Bologna crede in Thiago e ha fiducia in Thiago, potrebbe ripetere a Bologna quello che Gasperini ha fatto a Bergamo e di questo sono profondamente convinto. Ma ci vuole una totale adesione della società alle idee di Thiago e al pensiero di Thiago. Se così non è, diventa difficile. Se c'è una squadra giusta per Motta? Sarebbe ingiusto dire meglio questa o meglio quell'altra. Se tu sai allenare, e credo che quello che sta facendo a Bologna sia qualcosa, non fa che ripetere quello che ha fatto l'anno prima. Molti dimenticano quella che è una cosa basilare: Thiago Motta a Spezia ha fatto il miracolo. I giocatori stavano con lui, grazie ai giocatori e alle idee di Thiago lo Spezia si salvò, nonostante errori clamorosi come in Lazio-Spezia, per colpa di un arbitro".

Canovi e la professione di agente

Così infine sul mestiere di procuratore sportivo: "Ho cominciato ormai da quasi 50 anni, 50 anni di calcio - sottolinea Cannovi -. È un mestiere diverso: quando ho cominciato io e i Branchini, i Carpeggiani, Calienda eccetera, eravamo veramente dei consulenti dei giocatori, e solo dei calciatori. Noi davamo assistenza ai calciatori, punto. Il nostro compito era fare il loro interesse al 101%. Adesso non tutti, ma una buona parte dei procuratori pensa più al proprio interesse che a quello dei loro assistiti. È una professione sicuramente più redditizia di quella che facevamo noi, noi prendevamo il 10% del netto di un calciatore che era sempre un bel vivere, ma molto diverso da quello di adesso. Oggi spesso le agenzie hanno dei canali privilegiati, non so se mi sono spiegato".


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