Bologna, la sindrome dello specchio© LAPRESSE

Bologna, la sindrome dello specchio

Leggi il commento sui rossoblù di Thiago Motta dopo il pareggio con l'Udinese
Italo Cucci
1 min

L'ultima volta che ne ho scritto ho speso insolita enfasi: “Saelemaekers è un grande”. Ma mi ripetevo. La prima volta era covid e lo vidi abbracciare Pioli nella partita che sarebbe valsa a Stefano la conferma del Milan e l’allontanamento di Rangnick. E Saele già studiava da grande. Un belga di quelli che vengono bene. Come Paul Van Himst, il biondo dell’Anderlecht

Abbonati per continuare a leggere

- oppure -sottoscrivi l'abbonamento pagando con GoogleABBONATI CON

Scopri tutte le offerte

Bologna, i migliori video