Thiago Motta, gli indizi per l’addio al Bologna: Saputo spera ancora

Il momento della verità  si avvicina. Oggi o più probabilmente domani sapremo: il presidente pensa di avere chance per convincerlo
Claudio Beneforti
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Joey Saputo ha pranzato ieri a Casteldebole con Claudio Fenucci, Giovanni Sartori e Marco Di Vaio, ma di Thiago Motta nessuna traccia fino al tardo pomeriggio, quando l’allenatore rossoblù, i calciatori e tutti gli invitati alla grigliata di fine anno (accompagnata dalla meravigliosa musichetta della Champions League) si sono presentati uno dopo l’altro al centro tecnico. Prima domanda: quando Saputo incontrerà allora Thiago per conoscere quella che è la sua decisione per quanto riguarda il domani? Forse oggi, più facilmente domani, anche perché avrebbe poco senso che questo pomeriggio (prima) alla consegna del Nettuno d’oro a Palazzo D’Accursio da parte del sindaco Matteo Lepore al Bologna e (successivamente) alla festa sempre in piazza Maggiore dove la squadra arriverà con l’autobus scoperto presenziasse eventualmente Thiago già come ex allenatore rossoblù. Seconda domanda: quando il popolo di Bologna sarà messo al corrente di quello che almeno a oggi è il segreto di Pulcinella? O domani stesso nel corso della presentazione di Genoa-Bologna da parte del tecnico oppure sabato mattina, attraverso un comunicato o (caso mai) una conferenza stampa congiunta alla presenza sia di Saputo che di Thiago Motta. 

Thiago Motta verso l’addio   

Thiago che resta al Bologna assomiglia tanto a una scritta sulla sabbia che poi viene in parte cancellata dal vento, sì, perché se il presidente Saputo crede ancora di non aver perso tutte le speranze di poter convincere Motta a non togliere le tende da Casteldebole, a Bologna c’è la consapevolezza che si arriverà a una separazione, anche alla luce di quello che è stato il comportamento di Thiago soprattutto nelle ultime settimane, tenendo anche presente come se dalla sua parte ci fosse la volontà di rimanere, altro che un colloquio: Thiago e il presidente dovrebbero magari chiudersi per un giorno intero in una stanza ed uscirne solo dopo aver trovato l’intesa. Non dimenticando tuttavia quella che è una sottolineatura doverosa: perché devono confrontarsi soltanto presidente e allenatore e non anche gli uomini dello stato maggiore rossoblù, Fenucci, Sartori e Di Vaio? E questo, inutile nasconderlo, è un altro indizio che porta a ritenere come il Bologna e Thiago Motta a meno di clamorosi ripensamenti o di colpi di scena siano destinati a dirsi addio 

Bologna, alternativa Italiano

L’unica cosa che sappiamo con certezza è che Saputo ha informato nelle ultime ore di nuovo Thiago di essere pronto a fargli ponti d’oro per convincerlo a restare, garantendogli una squadra ancora più forte di quella attuale, una sua maggiore incidenza sul mercato e un contratto economico con numeri importanti, magari pari a quelli che gli stanno offrendo le altre società. Come dire: Thiago è stato straordinario e merita una standing ovation, ma cosa dovrebbe fare di più un presidente per riconoscergli sia la propria stima che il suo desiderio forte di trattenerlo a Bologna. Qua ci fermiamo, per il resto dobbiamo aspettare l’ufficializzazione della scelta da parte di Thiago sul suo futuro. E chissà se evidenzierà solo quella legata al Bologna o in caso di addio anche quella legata alla sua eventuale nuova squadra. Consentiteci una riflessione: ora, se Thiago dovesse lasciare Bologna per andare ad allenare all’estero o una società italiana che non sia la Juve o magari per restare fermo un anno è un conto, se invece dovesse passare alla Juve dopo 4 lunghi mesi di indiscrezioni che lo vogliono a Torino eccome se farebbe fatica a convincere il prossimo che fino a qualche ora fa non aveva ancora deciso niente. Se Thiago saluterà, ripetiamo che il primo della lista sarebbe Vincenzo Italiano


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