Sozza salvato dopo San Siro: la Fiorentina studia le mosse

Nessuna reazione viola, anche dopo l’incontro fra Barone e Gravina, ma resta l’indignazione
Sozza salvato dopo San Siro: la Fiorentina studia le mosse© ANSA
Andrea Giannattasio
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Tagssozza

FIRENZE - Scossa, avvilita. Firenze, martedì, non si è risvegliata solo bagnata dall’acqua piovana ma anche per l’ennesima volta inghiottita da una sensazione di profondo sconforto. Lo stop di San Siro contro il Milan, arrivato in seguito a una serie di torti arbitrali, è una piaga che ancora fatica a rimarginarsi e le proteste del popolo viola, fin qui confinate solo a livello virtuale, non accennano a fermarsi. Dal lato Fiorentina, sui postumi del ko del Meazza, non c’è voglia di aggiungere altro. Eppure resta forte la sensazione che i recenti episodi (su tutti proprio quelli avvenuti con le due milanesi) abbiano avuto come unico risultato quello di complicare la rincorsa verso le zone alte della classifica, oltre a trasmettere il presentimento che il club viola, al di fuori Firenze, abbia fin qui riscosso ben poche simpatie. 

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Sozza assolto

Tra queste proprio quelle della classe arbitrale che ieri ha fatto pervenire informalmente il proprio punto di vista sui contestati episodi di Milan-Fiorentina, provando a spiegare sia le valutazioni di Sozza in campo che quelle di Fabbri davanti al monitor: l’operato del fischietto della sezione di Seregno è stato giudicato adeguato visto che sia sull’intervento di Tomori su Ikoné (per il quale i viola invocavano il rigore) che sull’impatto tra Rebic e Terracciano la decisione finale è demandata solo al direttore di gara, in quanto gli episodi rientrano nella casistica delle “situazioni di campo” (dove il Var non può intervenire). La discrezionalità di Sozza, dunque, sarebbe stata accettata dall'AIA sia in un caso che nell’altro. Resta, semmai, qualche dubbio da parte del designatore Rocchi e dei vertici arbitrali sul contatto tra lo stesso Rebic e Duncan (che poi ha propiziato il gol vittoria dei rossoneri) ma tutto questo non cancella la stima che il mondo dei fischietti ha per Sozza, destinato a gennaio a diventare internazionale.

Toni bassi

Di questo e di tanto altro si è parlato nel faccia a faccia che lunedì è andato in scena a Coverciano tra il presidente della Figc Gravina e il direttore generale viola Joe Barone. Un incontro chiarificatore, lontano da occhi indiscreti, non tanto per chiedere maggiori tutele o pretendere quel rispetto che sul campo è parso spesso mancare ma solo per evidenziare ancora le storture che nelle ultime gare hanno finito per penalizzare la Fiorentina. Un confronto, per certi aspetti, insolitamente disteso visto che in passato i rapporti tra il club di Commisso e i vertici della Federcalcio non sempre sono stati buoni. Specie quando sul conto di mister Mediacom la Procura decise di aprire un’inchiesta dopo un’intervista rilasciata al Financial Times nella quale erano state riportate dichiarazioni ritenute lesive verso altri tesserati (nello specifico personaggi di spicco di Inter e Juve).

Tra Lega e Figc

Niente di tutto questo stavolta, visto che l’incontro tra Barone e Gravina è servito anche per parlare di questioni legate al mondo della Lega e della Federazione (questa la versione della Figc). Al punto tale che al meeting di Firenze era prevista anche la presenza del numero uno della Serie A Casini, sostenuto dalla Fiorentina nei mesi della candidatura alla poltrona più importante di via Rossellini, i cui improvvisi impegni in agenda però gli hanno impedito all’ultimo di partecipare. Non sono poi mancate alcune considerazioni - rimaste più che top-secret - sui recenti accadimenti legati all’arresto per traffico di droga del procuratore capo dell’AIA D’Onofrio. Una vicenda, questa, ben più assurda rispetto a un rigore non fischiato. 


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