Amrabat, dieci mesi per tornare ad essere Superman

L’evoluzione del mediano viola tra i protagonisti assoluti in Qatar: una strada tormentata prima dell’esplosione
Amrabat, dieci mesi per tornare ad essere Superman© Getty Images
Francesco Gensini
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FIRENZE - Un leone tra i Leoni: Sofyan Amrabat. Capobranco trascinante di poche parole ma molti fatti, il calciatore della Fiorentina è l’autentico denominatore del centrocampo che gli appartiene e di quello avversario che si trova di fronte. Chi c’è c’è. Spazzando via gli avversari come se fossero fatti di un’altra materia, intercettando tutti i palloni che passano dalla sua zona di competenza e anche da quelle in cui si fa fatica a credere che ci sia arrivato lo stesso grazie ai suoi muscoli di titanio al servizio del Marocco. E questo “muro” straordinariamente elastico ed efficace che si sta dimostrando essere Amrabat è frutto della Serie A: frutto dell’intuizione del Verona e dell’investimento lungimirante misto a caparbietà di Rocco Commisso. Ma una decina di mesi fa nessuno avrebbe scritto o detto queste cose.

Effetto Serie A

Il calciatore che fa spalancare la bocca e strappa gli oh di stupita ammirazione si è palesato nell’Hellas della stagione 2019-20. Lasciava, su indicazione ovviamente di Juric che di quel Verona era l’allenatore, a Miguel Veloso il compito d’impostare il gioco e lui, tre anni prima di farlo al Mondiale conquistando gli sguardi appunto del mondo, intercettava tutto ciò che somigliasse anche vagamente a un pallone. Talmente bravo che Commisso non ci ha pensato due volte - dopo esserne rimasto rapito assistendo a Verona-Fiorentina del 24 novembre 2019 - a tirare fuori venti milioni per strapparlo subito al mercato di gennaio a folta e agguerrita concorrenza (decisivo il no del marocchino al Napoli), lasciarlo all’Hellas fino al termine della stagione e pensando di goderselo in viola da quella successiva. Come non detto.

Superman

Per farla subito breve, è stato un altro Amrabat per quasi un anno e mezzo: da settembre 2020 a febbraio 2022. Presente a Verona, assente a Firenze pur stando fisicamente fisso in campo sia con Iachini che con Prandelli, i tecnici alternatisi sulla panchina viola nel primo campionato in viola di Amrabat. Impiegato da regista, ci si aspettava costruzione e invenzioni da chi ha il passaggio in orizzontale e poco o nulla quello in verticale nelle proprie corde, con il risultato di creare dubbi su dubbi. La Fiorentina ha tenuto duro, perché nel nuovo corso targato Italiano le cose sono perfino peggiorate: l’intervento chirurgico a cui Amrabat si è sottoposto per eliminare la pubalgia a pochi giorni dall'inizio del ritiro estivo 2021 non ha facilitato le cose, come poi dimostrato da una serie di prestazioni opache, di partite senza lasciare traccia, addirittura di tante panchine. Così per un altro anno sarebbe stata dura e lo è stata fino alla sera di San Valentino, la sera più dolce. Spezia-Fiorentina 1-2, con gol vittoria segnato al 90’ da Sofyan rimediando al momentaneo 1-1 ligure propiziato da un suo errore: quando si è accorto di essere forse arrivato al punto di non ritorno, Clark Kent è diventato Superman e la storia che Amrabat sta scrivendo in questi giorni al Mondiale è solo un filo che adesso lega il Qatar a Firenze. 


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