Stadio Firenze: aveva ragione Commisso, ma ora è troppo tardi

Il patron viola era pronto a costruire il nuovo impianto, investendo 250 milioni di euro suoi, non pubblici. Gliel'hanno impedito per ristrutturare il Franchi, l'operazione che costringerà la Fiorentina a giocare per due anni 120 partite, tutte in trasferta, per ora non si sa dove. Intanto, l'Ue vuole chiarimenti sui 55 milioni del Pnrr destinati all'opera: se non li avrà, salterà tutto
Stadio Firenze: aveva ragione Commisso, ma ora è troppo tardi© LAPRESSE
Xavier Jacobelli
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A mano a mano che passano i giorni, la vicenda dello stadio di Firenze assume contorni che definire grotteschi è un eufemismo, surreali pure, urticanti anche. A rimetterci, questo è certo, saranno la Fiorentina e i suoi tifosi. Rocco Commisso, che per il Viola Park alla fine avrà speso almeno 120 milioni, legittimamente stanco per le diatribe politiche e le lungaggini burocratiche, aveva proposto alle istituzioni fiorentine di costruire un nuovo impianto. Pagandoselo di tasca propria e mettendo sul piatto 250 milioni di euro per realizzare l'opera nell'area di Campi. Macché. Hanno prevalso i veti incrociati e, alla fine, è passato il progetto di ristrutturazione del Franchi che costringerà la Fiorentina e i suoi sostenitori a emigrare per almeno due anni, giocando 120 partite tutte in trasferta, per ora non si sa dove e infliggendo alla società danni preventivati in circa 40 milioni, oltre al salasso economico e ai disagi logistici arrecati ai tifosi.

La mina vagante dell'Ue

Un autentico capolavoro di lungimiranza. Con la mina vagante dell'Unione Europea la quale, entro un mese, vuole capire perché 55 milioni del Pnrr, sezione Piani Urbani Integrati, debbano essere spesi per la ristrutturazione del Franchi. Se Bruxelles bocciasse il finanziamento, bisognerebbe trovare nuove fonti. In questo caso, Commisso, sacrosantamente, non metterebbe mai mano al portafoglio per contribuire a un progetto non suo. Né, tantomeno, per costruire uno stadio precario e provvisorio, da 20 mila posti e dal costo ipotizzato di 20 milioni di euro, in attesa che il Franchi rinasca a nuova vita. Nei Palazzi di Firenze, in queste ore grondanti rassicurazioni che non rassicurano per nulla, forse cominciano a capire che Rocco aveva ragione. Ma ora è tardi. Molto tardi.


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