Fiorentina: tifosi da rispettare, le amichevoli in stadi aperti

Leggi il commento sull'inagibilità del Viola Park per le sfide amichevoli della squadra di Italiano
Fiorentina: tifosi da rispettare, le amichevoli in stadi aperti© LAPRESSE
Alberto Polverosi
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Le probabilità che il Viola Park possa aprire le porte ai tifosi per le ultime due amichevoli della stagione sono assai poche. Sabato 11 agosto contro il Sestri Levante e domenica 12 contro l’Ofi Creta quando, verosimilmente, Italiano potrà impiegare tutti i nuovi arrivati (e magari anche qualcun altro in arrivo...) non ci saranno tifosi. O meglio, non ci saranno se queste due amichevoli si giocheranno per forza al Viola Park. Sarebbe un peccato, un errore, un gesto di scarsa attenzione nei confronti dei tifosi e di scarso rispetto nei confronti del calcio. Eravamo convinti che la triste epoca delle partite a porte chiuse fosse terminata con la pandemia, invece...  

Viola Park, materia collosa

Avendo toccato con mano, durante la trattativa col Comune per il rifacimento dello stadio, quella materia collosa e melmosa che in Italia è la burocrazia, la Fiorentina avrebbe dovuto prevedere un piano B già per le amichevoli precedenti, quelle con Parma e Catanzaro, giocate invece nel verde silenzioso del Viola Park, senza aspettare l’ok per l’agibilità (per il pubblico) del suo centro sportivo. Avrebbe dovuto organizzarle altrove, in qualche stadio della Toscana se il Franchi non era disponibile. Alla prima uscita in Italia, nonostante le cinque labbrate prese a Belgrado dalla Stella Rossa, c’erano più di 7.000 tifosi a vedere la squadra a Grosseto. Impossibile non rendersi conto di un valore del genere. Adesso, a più di una settimana dalla gara con il Sestri, sarebbe imperdonabile rinchiudersi di nuovo senza gente nel Viola Park, che ha uno stadio con una capienza di 1.500 spettatori e un altro di 3.500, quanti ne contiene per esempio lo stadio delle Due Strade, alla periferia di Firenze.

Soluzione Franchi

La soluzione ideale resta il Franchi, ovviamente, ma chiedere ospitalità ad altre città della Toscana non è un reato. E’ finito il tempo delle amichevoli “fuori porta”, quando la Fiorentina andava il giovedì sui campi di provincia. Mica siamo più nel paleolitico. Questa è l’epoca della globalizzazione, altro che Montelupo, bisogna puntare su Manhattan, su Los Angeles, su Tokyo, meglio ancora su Riad. Va bene tutto, ma la gente va rispettata, la passione e la fede sono valori che non si possono disconoscere né in campagna, né in metropoli.

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